Il Fatto Quotidiano

IL POLITICO SUICIDA PER COVID

- » ANTONIO PADELLARO

Il suicidio del ministro della Finanze d e ll ’ Assia, Thomas Schäfer, sconvolto dalla pandemia, ci fa riflettere sul peso delle respons abilità che gravano su chi si trova oggi costretto a governare una catastrofe senza precedenti. Ha detto il governator­e della regione che Schäfer era “molto preoccupat­o per le gigantesch­e aspettativ­e della popolazion­e e che queste preoccupaz­ioni devono averlo schiacciat­o”. Nella felice stagione della democrazia la politica raramente ha goduto di buona fama perché, soprattutt­o per sua diretta responsabi­lità, ha dato di sé l'immagine di un mondo a parte, lontano come si dice dal “paese reale”. Una classe di bramini viziati dal potere, dediti più al perseguime­nto di smodate ambizioni, o all’arricchime­nto personale, che all’interesse generale. In una parola: la casta.

Ma adesso, sinceramen­te, c’è qualcuno che sano di mente può giudicare una fortuna o un privilegio essere seduti sulla poltrona di presidente del Consiglio, di ministro della Salute o dell’Economia, di governator­e di una regione massacrata dal virus? Conosco poco il governator­e della Lombardia, Attilio Fontana, non ho votato per lui ma ogni volta che appare in tv il suo viso se pur coperto dalla mascherina mi sembra sempre più scavato dalla tensione. Emi interrogo sul peso schiaccian­te che lui, o Luca Zaia o Stefano Bonaccini o i sindaci di Bergamo e Brescia, stanno sopportand­o da un mese a questa parte. E che sopportera­nno quando alla speriamo calante pandemia sanitaria si sommeranno quelle economica e sociale. Sul Corriere della Sera Ernesto Galli della Loggia ha scritto che le quotazioni di Giuseppe Conte “sono cresciute in una misura inimmagina­bile prima dell’arrivo del Covid-19”. Ma che il premier “sarebbe stato il primo a preferire che ciò non accadesse”. Eh sì, gli è capitata davvero una felice opportunit­à.

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