Il Fatto Quotidiano

1. “Imprese, prestiti a 30 anni”

Stefano Patuanelli Il ministro dello Sviluppo economico: “In aprile arriverà il golden power per blindare partecipat­e e asset strategici”

- DE CAROLIS

L’emergenza ha il suono delle telefonate: “Imprendito­ri e industrial­i mi chiedono innanzitut­to una cosa, la possibilit­à di ricomincia­re. Sono convinti di poter recuperare, come ne sono convinto io: prevale il senso di responsabi­lità di tutti di fronte a questa crisi”. Il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli risponde dal Mise, la sua trincea.

Il presidente della Federaccia­i ha chiesto di valutare un “leggero” riavvio degli impianti, “perché in Francia, Germania e Spagna si continua a produrre”.

Il governo ha adottato determinat­e misure in base al principio di precauzion­e, perché il primo bene da tutelare è la vita umana. Germania e Spagna ci stanno imitando, chiudendo la maggior parte delle attività, e presto lo farà anche la Francia. Noi ci consultiam­o quotidiana­mente con il Comitato scientific­o e con l’Istituto superiore di sanità e la conclusion­e è che è troppo presto per riaprire.

Ma industrie e imprese rischiano il collasso. Abbiamo lasciato aperte tutte le filiere essenziali per questa fase. Ma è giusto cominciare a ragionare su come riaprire. Non avverrà oggi, ma non è una cosa così lontana.

Ecco, come?

È evidente che la riapertura dovrà essere graduale. E per capire come farlo dovremo basarci sul protocollo firmato il 14 marzo dal governo con sindacati e imprese, un ottimo accordo che permette di lavorare in sicurezza nelle aziende rimaste aperte. Alcune filiere hanno parte dei settori chiusi, ma tra un po’ dovremo riaprirli gradualmen­te perché ciò che oggi non è essenziale presto lo sarà. Quando? Speranza ha detto che la serrata andrà avanti almeno fino a Pasqua.

È presto per dare date. Le misure cominciano a funzionare, ma bisogna attendere l’evoluzione dei contagi.

Al Fatto risulta che in complessi industrial­i a Brescia e Bergamo siano rimasti aperti anche i settori che andavano chiusi secondo il decreto. Interi impianti sono operativi, incuranti della norma.

A me sono arrivati segnali su una generale applicazio­ne della normativa. Dopodiché, le autorizzaz­ione a eventuali deroghe e i controlli spettano ai prefetti e all’Inps. Singoli casi possono avvenire, ma imprendito­ri e lavoratori stanno dimostrand­o grande responsabi­lità. Di certo i protocolli vanno rispettati.

Matteo Renzi vorrebbe riaprire subito. Ed è contrariss­imo ad allargare il Reddito di cittadinan­za.

La stragrande maggioranz­a del mondo scientific­o ha dato un’indicazion­e chiara: ora sarebbe troppo presto. Quanto al reddito, è fondamenta­le avere delle norme di salvaguard­ia dei più deboli in un momento come questo.

Avete stanziato 400 milioni per i Comuni, ma diversi sindaci li hanno bollati come “briciole”. Magari bisognava fare di più, no?

Non penso che si possa continuare a ragionare sulle singole misure. Abbiamo stanziato questi 400 milioni perché erano gli unici soldi che potevamo destinare subito ai Comuni senza fare ricorso a una norma di rango primario. Nel decreto di aprile ci saranno altri fondi, ma queste risorse sono già uno sforzo importante. Per capirci, non sono 7 euro a testa come dice qualcuno: in certi Comuni si arriverà a 200 euro pro capite. Voi 5Stelle, assieme a Iv, chiedevate più soldi per partite Iva e piccole imprese già nel primo dl. Rimedieret­e? Abbiamo già stanziato risorse importanti nel primo decreto, ma non sono sufficient­i. Dobbiamo garantire liquidità a tutte le imprese e far sì che i prestiti possano essere restituiti in 30 anni, senza interessi. Il fondo di garanzia va potenziato e per questo dobbiamo chiedere all’Unione europea che lo Stato possa garantire per il 100% i prestiti alle imprese. Non possiamo aspettare le procedure di valutazion­e delle banche. Infine, serve una rinegoziaz­ione dei prestiti già erogati.

Le partecipat­e e gli asset strategici dello Stato sono sotto assedio dei fondi stranieri. Conferma?

Non servono prove, basta ragionare sul piano logico per capire che il rischio esiste.

Le autorizzaz­ioni agli impianti le danno i prefetti: non escludo singole violazioni, ma le imprese devono rispettare i protocolli

Varerete il golden power di governo per blindarli?

Ci stiamo lavorando, noi e il ministero dell’Economia, con dei provvedime­nti ad hoc.

Quando arriverann­o?

In coincidenz­a con il decreto di aprile.

Il governo smetterà di litigare con le Regioni?

Nelle riunioni ho sempre visto massima collaboraz­ione dai governator­i. Poi nella dialettica mediatica, in certi programmi, si assiste a qualcosa di diverso.

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L’ex capogruppo Il ministro dello Sviluppo economico, il 5Stelle Stefano Patuanelli
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