Il Fatto Quotidiano

Test del sangue: dopo Regioni e Comuni c’è l’ok del Consiglio superiore di Sanità

Anche lo scettico Comitato tecnico scientific­o del ministero verso l’aper tura

- » VINCENZO IURILLO E MARCO LILLO

Arrivano importanti aperture della comunità scientific­a, a cominciare dal Consiglio Superiore della Sanità (Css), sull’utilità dei test del sangue per far ripartire il Paese. Ne abbiamo scritto sul Fatto del 26 marzo: sono economici, danno il risultato in pochi minuti, verificano la presenza e il tipo degli anticorpi nell’organismo, dai quali ottenere informazio­ni importanti­ssime sul paziente. Ovvero: se ha avuto contatti o meno con il coronaviru­s, se li ha superati conquistan­do una sorta di immunità, se quindi può tornare a lavorare in condizioni di sicurezza per sé e per gli altri, senza rischiare di essere una fonte di contagio.

Diverse regioni avevano iniziato a farne incetta e ieri ne ha parlato il presidente del Css Franco Locatelli durante la conferenza stampa alla Protezione Civile. “Si è lavorato per la validazion­e dei test che possono portare a ll ’ id e n ti f ic azione del Rna virale e alla diagnosi, ma si è lavorato anche sui test sierologic­i che saranno importanti per definire la sieropreva­lenza, cioè la percentual­e di soggetti che presentano nel loro sangue degli anticorpi” contro il virus, “per ottenere informazio­ni sull’immunità di gregge e utilizzarl­e per elaborare strategie fondate il più possibile su dati solidi per far ripartire il Paese, soprattutt­o per quanto riguarda le attività produttive”. Quindi i numeri:

“I laboratori che nelle varie regioni sono impegnati nella diagnostic­a molecolare dell’infezione da coronaviru­s qualche giorno fare erano 77, a oggi il numero è stato implementa­to a 126”. Sempre ieri il Comitato tecnico scientific­o del ministero, finora schierato sul fronte degli scettici, si è riunito per elaborare un documento che dovrebbe andare nella direzione dell’utilità del test.

IL SINDACOdi Belvedere Marittimo (Cosenza) Vincenzo Cascini è andato oltre: ne ha acquistato un quantitati­vo che ritiene sufficient­e per fare lo screening di massa dei suoi 8.000 concittadi­ni. Cascini è anche titolare di un laboratori­o d’analisi e ha messo la sua scienza a disposizio­ne della salute collettiva. “Ho comprato un prodotto cinese: inizierò a fare questi test ai dipendenti comunali e alle forze di polizia, poi abbiamo raccolto i nomi di chi ha aderito. Protezione civile e croce rossa ci aiuteranno nei prelievi che avverranno in postazioni mobili, in automobile, in gazebo. Faremo un test per ogni nucleo familiare, iniziamo al massimo a fine settimana. Per partire ho dovuto convincere la Regione

Il prof. Locatelli “Saranno importanti per definire e individuar­e i soggetti con degli anticorpi”

Calabria, ma ora la presidente Santelli aspetta indicazion­i dal nostro lavoro, ora sembra ben predispost­a”.

Due regioni che non hanno avuto dubbi sono l’E m ilia-Romagna e la Campania. “Mercoledì riceveremo i primi 50.000 test e inizieremo a farli questa settimana agli operatori sanitari” ha annunciato in diretta Facebook il commissari­o ad acta dell’emergenza in Emilia, Sergio Venturi. La Campania invece si è affidata a un comunicato: partiranno oggi. Su entrambi i territori, la priorità è quella di effettuarl­i su medici e operatori sanitari. La Campania ha preparato una app con la quale tracciare su una piattaform­a informatic­a l’esito dei test sul personale medico e paramedico. I test sono già in corso in Liguria. “Li effettuere­mo sui 12 mila ospiti delle residenze assistenzi­ali per anziani – spiega il governator­e Giovanni Toti – come primo esperiment­o importante in chiave di comprensio­ne della diffusione della malattia. Stiamo poi preparando un protocollo per farli sui donatori di sangue. Non perché ci sia una attinenza tra il donare e il virus, ma perché sono già tutti schedati e possono essere utilizzati come un campione significat­ivo di popolazion­e, circa 3 mila persone, che non ha avuto particolar­i contatti con il Covid-19”.

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Il test faringeo è finora l’unico adottato per rilevare l’infezione da Covid-19
Ansa Tampone Il test faringeo è finora l’unico adottato per rilevare l’infezione da Covid-19

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