L’ultimo ‘ricatto’ di Onorato: stop ai collegamenti con le varie isole
L’emergenza coronavirus potrebbe acuirsi nelle aree d’Italia i cui approvvigion a m e n t i d ipendono dai c o l l e g amenti marittimi: S a r de g n a in primis, ma anche Sicilia e Isole Tremiti. Cin Tirrenia ha infatti annunciato lo stop ai collegamenti di continuità territoriale, per cui riceve dallo Stato 72 milioni di euro annui, incolpando il sequestro conservativo dei conti correnti da parte dei commissari di Tirrenia in amministrazione straordinaria. Che lo reputano “un atto dovuto” dopo che la Commissione Ue, chiusa l’inchiesta sugli aiuti di Stato italiani in ambito marittimo, ha reso esigibile il pagamento di 115 dei 180 milioni di euro che Cin ancora deve all’Italia per la compagnia acquisita nel 2012. Un colpo potenzialmente esiziale per il gruppo armatoriale dopo la recente interruzione dei pagamenti a banche e obbligazionisti che nel 2016 ne rifinanziarono (560 milioni di euro) l’esposizione per la privatizzazione. Quanto alle 11 rotte bloccate, il problema maggiore è per le Tremiti, collegate in questa stagione solo da Cin. Sul fronte merci per Sardegna e Sicilia restano attive linee di altre compagnie: Grimaldi, Gnv e la stessa Moby, controllante di Cin (gruppo Onorato), mentre il traffico passeggeri per le restrizioni statali e regionali era stato interrotto, lasciando i pochi autorizzati a Tirrenia. Moby riaprirà la Civitavecchia-Olbia e il ministero dei Trasporti ha rassicurato: “Attraverso l’operatività di altri armatori non ci saranno problemi per le merci”. In casi estremi “si attuerà un piano straordinario per tutti i collegamenti”. Benché la mossa di Onorato suoni quindi ricattatoria e eventuali accordi con armatori terzi siano tutti da definire, Porta Pia non rilascia altri dettagli. Sul dossier Tirrenia, del resto, si naviga a vista non da oggi: basti pensare che, benché la convenzione scada a luglio, ancora non è stato preparato nemmeno il nuovo bando.