Il Fatto Quotidiano

Il Grillo sociale che piace a sinistra e (forse) al Papa

“L’uomo al centro” dice l’ex comico. Conte ricevuto in Vaticano. Ma Gentiloni è pessimista sulla trattativa in Europa

- » SALVATORE CANNAVÒ I PROTAGONIS­TI

La proposta del reddito universale rilanciata ieri da Beppe Grillo, anche se non inedita, dimostra in questi giorni la sua efficacia politica. E volendo richiamars­i all’umanesimo sociale di cui va orgoglioso il presidente del Consiglio, sembra fare il paio con il messaggio che proviene dal Vaticano, non ultimo quello di ieri al termine dell’incontro tra Papa Francesco e Giuseppe Conte. “È arrivato il momento di mettere l’uomo al centro e non più il mercato del lavoro”, dice Grillo. Mentre il Papa esprime “la preoccupaz­ione per la gente più fragile, per le famiglie che già erano in difficoltà e che, a causa della pandemia, potrebbero subire un tracollo economico e sociale senza ritorno”.

QUESTO GRUMO di cultura sociale esiste ancora e non è stato divelto da anni e anni di liberismo. Resta da vedere però come possa tradursi in misure concrete la cui definizion­e è invece nelle mani di un ’ altra cultura, molto più forte, basata sui parametri economici e sulle rigidità finanziari­e. Si faranno gli eurobond o si tornerà a utilizzare il Mes? E con quali strumenti?

A sentire il commissari­o italiano, Paolo Gentiloni, le cose non si mettono bene e anche in un incontro riservato con la delegazion­e italiana dei Socialisti e democratic­i, l’ex premier sembra aver annunciato risultati non esaltanti nella mediazione europea che è in cottura.

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