Il Fatto Quotidiano

Scrittori d’Italia, il romanzo finisce sull’autobus

- » NANNI DELBECCHI

Romanzo italiano( sabato, Rai3) nasce da una scommessa interessan­te: raccontare l’I tal ia attraverso i suoi scrittori. Non è mica facile. Gli scrittori continuano a moltiplica­rsi, il picco è di là da venire; però la società letteraria si è dissolta, ora c’è solo qualche lobby che si combatte a colpi di cerbottana. Il pensiero va ad Alberto Arbasino, alla sua onnivora curiosità per la politica e la cultura, all’idea di intellettu­ale in moto perpetuo. Oggi lo scrittore, al massimo, fa il raccordo anulare del proprio ombelico. Tuttavia Annalena Benini si impegna. Si veste, si trucca, prende il treno, la metro, va dagli scrittori porta a porta perché le raccontino i luoghi del cuore. Qualcuno la accoglie nella sua cucina o nel suo living, come Cracco. Altri si spingono fino alle soglie mitiche dell’infanzia. Il più proustiano di tutti, Alessandro Piperno, passeggia con Annalena in piazza delle Muse, nel suo completo “casual coloniale, in pendant con l’autunno”. Per lui, spiega, è un dramma fare lo scrittore: “Se qualcuno mi dice cosa faccio rispondo che pulisco i cessi.” Spera di non essere sgamato, ma non è mica facile. Woody Allen nascondeva Playboy tra i quotidiani, “io nascondevo i romanzi di Tolstoj dentro Quattroruo­te” (chissà come faceva, date le dimensioni). “È dal 1983 che non prendo l’autobus”, confessa con un sospiro alla Benini. Ce la farà a prenderlo? Alla fine salgono tutti e due, o la va o la spacca, alla scoperta del suo ristorante preferito. Romanzo italiano.

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