Il Fatto Quotidiano

“Il contagio si può bloccare: già trovati due asintomati­ci”

Vincenzo Cascini Il sindaco di Belvedere Marittima (Cs) ha acquistato un kit per testare i suoi concittadi­ni

- VIN. IUR. E M. L.

Vincenzo Cascini, sindaco di Belvedere Marittima ( Cosenza), paese di 8.000 abitanti circa sul Tirreno si è messo alla testa dei primi cittadini che, senza aspettare la Regione e lo Stato, anche mettendo a disposizio­ne il suo laboratori­o di analisi, ha deciso di testare praticamen­te tutti i suoi concittadi­ni con il kit del sangue per l’individuaz­ione degli anticorpi al Covid-19.

Sindaco, come procede lo screening?

Abbiamo iniziato da due giorni con tutti i dipendenti comunali. Poi andremo avanti con tutti gli altri residenti del mio Comune. Su circa 100 test, abbiamo individuat­o due persone risultate positive agli anticorpi Igg e Igm.

Cosa significa?

Significa che hanno avuto un contatto con la malattia ma ne stanno venendo fuori in autonomia, perché sono totalmente asintomati­ci. Ora sono in auto-isolamento, secondo i protocolli sanitari. Li ri-testeremo tra una settimana, il cosiddetto periodo finestra. Ma sono convinto che li troveremo completame­nte guariti.

Quanto ha pagato i test?

Circa dieci euro l’uno, Iva esclusa.

Come state eseguendo i test?

I dipendenti sono stati analizzati in uno studio attrezzato apposta. Entrano uno alla volta, mantengono le distanze di sicurezza con gli operatori. Invece per i cittadini saranno fatte delle postazioni in strada, come i test-drive che abbiamo visto in tv (in Corea o a Bologna, ndr). I cittadini arriverann­o con la propria automobile e si infilerann­o sotto il gazebo. L’operatore si avvicinerà con tutte le protezioni alla vettura, senza contatto e pericolo quindi. Poi pungerà il cittadino che proseguirà e andrà a casa.

Poi trasmetter­ete i risultati a casa?

Sì, ai cittadini che hanno aderito alla nostra iniziativa abbiamo chiesto di dare un nome solo per ogni nucleo familiare, il soggetto più esposto per i suoi contatti. Li convochere­mo telefonica­mente e coinvolger­emo i medici curanti per la comunicazi­one della diagnosi.

Ha sentito la presidente della Regione Calabria Jole Santelli? E altri sindaci? C’è uno scambio di informazio­ni sulla sua iniziativa?

Si stanno muovendo oramai tutti. Ho prestato 300 kit a un paese dell’Alto Jonio calabrese, Oriolo. Ho clienti di quelle parti che si appoggiano alla mia clinica. Mi hanno chiesto aiuto e gliel’ho dato.

Oriolo è diventata ‘zona rossa’, c’è stato un picco di contagi e anche il sindaco è risultato positivo. Stanno facendo i test lì?

Credo che abbiano svolto i primi 30 test. Non ho notizie di quali siano i risultati precisi.

E la Regione Calabria come si sta muovendo?

Sta maturando nei vertici regionali la consapevol­ezza che bisogna procedere con lo screening tramite i test del sangue. E molti Comuni vicini al mio li stanno cercando in autonomia. Solo che i kit ormai sono finiti ed è difficile approvvigi­onarsi sul mercato mondiale. Per fortuna mi ero mosso con un certo anticipo.

Quali Comuni del comprensor­io l’hanno chiamata?

I kit li cerca Praia a Mare, in maniera ostinata, mi hanno chiesto una mano. Poi San Marco Argentano, Acquappesa. Pensi che mi chiamano cittadini dal Lazio per chiedere a me di fare loro il test. C’è un passaparol­a. I test ora scarseggia­no e per averli ci vuole più tempo.

Due dipendenti positivi a due anticorpi Sono in isolamento, poi li ri-testeremo, ma sono certo che saranno guariti

Si stanno muovendo oramai tutti Ho prestato 300 kit al Comune di Oriolo, che è zona rossa

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Ansa Il kit per il test alla positività da Covid
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