Il Fatto Quotidiano

Lascia il capo di gabinetto Altro fuoco su Bonafede

Dimissioni per le intercetta­zioni con Palamara svelate dal Fatto.it Un nuovo grattacapo pochi giorni dopo il caso Di Matteo-Dap

- » ANTONELLA MASCALI

Non

c’è tregua per il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Dopo aver convinto alle dimissioni il capo del Dap Francesco Basentini gli è toccato, due settimane dopo, far dimettere il suo capo di Gabinetto, Fulvio Baldi. Scelta obbligata per i messaggi istituzion­almente imbarazzan­ti, pubblicati da ilfattoquo­tidiano.it tra Luca Palamara, l’ex consiglier­e del Csm ed ex presidente dell’Anm indagato a Perugia per corruzione e lo stesso Baldi, non indagato. A dicembre si era dovuto dimettere il capo degli ispettori ministeria­li Andrea Nocera, accusato a Napoli di corruzione, il suo posto ancora oggi è vacante. Baldi, già sostituto pg in Cassazione, arriva in Via Arenula, si dice, su suggerimen­to del procurator­e nazionale antimafia Federico

Cafiero de Raho, di Unicost come Baldi e come Palamara. Baldi, però, non ha mai avuto un gran peso al ministero, a differenza del vice Leonardo Pucci, amico storico di Bonafede. E Baldi non era in buoni rapporti né con Pucci e neppure con un amico di Pucci, Basentini. Come reggente, Bonafede ha scelto il capo dell’ufficio legislativ­o Mauro Vitiello, ex giudice a Milano, che potrebbe succedere a Baldi ufficialme­nte. Al posto di Vitiello, come capo del legislativ­o potrebbe essere nominata l’attuale vice, Concetta Lo Curto. Sia Vitiello che Lo Curto sono di Area (progressis­ti).

Le dimissioni di Baldi seguono la pubblicazi­one di sue conversazi­oni con Palamara, che gli chiede di piazzare una pm di Modena, Katia Marino al ministero. Baldi risponde che si rivolgerà a un altro membro di Unicost al ministero, Maria Casola, esperta giurista, capa del Dag, dipartimen­to affari di giustizia e chiosa: “Allora che cazzo piazziamo a fare i nostri?”.

Ma la manovra va a vuoto,

Baldi si era pure lamentato di Vitiello, che non aveva voluto la collega.

Di fronte alla logica “correntoce­ntrica”, un ministro della Giustizia che anche da deputato si è sempre dichiarato contro le nomine dei vertici degli uffici giudiziari secondo la logica “uno a te, uno a me” non poteva che chiedere le dimissioni. Bonafede, al suo primo intervento al plenum del Csm (governo giallo-verde) annunciò pure di voler modificare la legge elettorale per il Consiglio, introducen­do un sorteggio. Progetto fallito per gli scudi di magistratu­ra e Pd.

Le dimissioni di Baldi arrivano a pochi giorni dal voto in Senato, il 20, sulla mozione di

Il probabile sostituto Nominato reggente l'ex giudice di Milano Mauro Vitiello della sinistra di Area

sfiducia personale contro Bonafede, presentata dal centrodest­ra sull’onda delle scarcerazi­oni e del caso della mancata nomina di Di Matteo al Dap. “L’unico che deve togliere il disturbo è il ministro”, rilancia l'opposizion­e. Il comunicato del ministero su Baldi parla di dimissioni per “motivi personali”. Nessun riferiment­o al caso Palamara, che l’estate scorsa portò alle dimissioni di 5 togati del Csm e del Pg della Cassazione Riccardo Fuzio, accusato a Perugia di rivelazion­e di segreto.

 ?? Ansa ?? Guardasigi­lli Alfonso Bonafede, ministro M5S
Ansa Guardasigi­lli Alfonso Bonafede, ministro M5S

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy