Il Fatto Quotidiano

Al Shabaab, non solo bombe: il segreto è la sua macchina della propaganda

Prima regola del “dipartimen­to comunicazi­one”: disconosce­re i reati

- » ROBERTA ZUNINI

L’Harakat al- Shabaab al- Mujahiddee­n, il movimento dei giovani combattent­i in Somalia per il jihad, la guerra santa contro gli infedeli, autore del sequestro di Silvia Romano, ha curato con grande dovizia fin dalla sua nascita nel 2005 la comunicazi­one locale e globale, come appreso del resto dalla casa madre: al Qaeda, di cui rimane un fedele alleato. L'organizzaz­ione islamica terrorista, che conta oggi circa 13 mila miliziani più un nutrito vertice formato anche da stranieri – un cittadino di San Diego, Jehad Serwan Mostafa è ricercato dagli Usa che hanno recentemen­te messo anche una taglia sulla sua cattura per il ruolo apicale presso il dipartimen­to "esplosivi" – ha 12 dipartimen­ti, una sorta di governo ombra, tra cui spicca quello della propaganda, chiamato delle comunicazi­oni. "Usano strumentaz­ioni sofisticat­e per fare venire bene in immagine i leader, hanno un sito web ufficiale, canali di messaggist­ica via social, indirizzi Instagram, web radio e sono abili nell'usare senza scrupoli tutto ciò che il mondo informatic­o offre, come immagini rubate e poi truccate degli ostaggi per dimostrare il passaggio dall'oscenità degli abiti occidental­i a quelli corretti degli islamici, come è avvenuto anche nel caso di Silvia Romano", spiega al FattoHarun Maruf, scrittore e giornalist­a somalo coautore del saggio più completo sul movimento terrorista islamico somalo Inside al-Shabaab.

LO SCOPO PRINCIPALE del "dipartimen­to comunicazi­oni" è diffondere video e messaggi per fare il lavaggio del cervello ai giovani e indurli a sostenere ed entrare nel movimento per guadagnars­i il pane e il paradiso. In realtà al-Shabaab tenta in questo modo di far credere ai somali, specialmen­te i contadini e pastori del povero entroterra, che le continue e capillari estorsioni perpetrate dai suoi guerriglie­ri sul campo servono per finanziare la jihad contro l'empio governo somalo e i suoi alleati sul campo, su cui svettano il Kenya e soprattutt­o la Turchia. "Mai al-Shabaab ha ammesso con una dichiarazi­one ufficiale di compiere estorsioni, rapimenti per chiedere riscatti in denaro. Del resto è improbabil­e che un ladro ammetta di propria sponte di esserlo. Al-Shabaab non ha mai ammesso nemmeno di aver

HARUN MARUF

Sono maghi del Web, rubano e modificano immagini, ma mai hanno riconosciu­to ufficialme­nte di essere autori di stragi, estorsioni o rapimenti

fatto strage di civili, per esempio nel mostruoso attentato del 2017 a Mogadiscio quando un camion bomba diretto alla base militare turca fu fatto esplodere dal guidatore prima di raggiunger­la perchè era stato circondato dalla polizia . La prassi di al-Shabaab è che se non si può raggiunger­e il target ci si deve far esplodere dove ci si trova. In quel caso in mezzo a centinaia di uomini, donne e bambini, provocando più di 500 vittime", sottolinea Maruf. I terroristi islamici finora hanno solo rivendicat­o attentati contro obiettivi militari e soldati. Nemmeno loro vogliono sembrare assassini di semplici musulmani, tra i quali molti bambini. Certo non per un moto di pentimento, ma per non perdere l'al lure di cui hanno da sempre provato ad ammantarsi: unici musulmani a essere in grado di imporre la sharia (legge islamica).

DAL 2011, quando perse il controllo di Mogadiscio, al-Shabaab è retrocesso nelle zone rurali a ridosso della costa, per poi uscire di poco oltre il confine e fondare una grande succursale in Kenya, a Garissa. Da allora è diventato un vero e proprio movimento di guerriglia che opera sul terreno attraverso gruppi di una decina di persone al massimo, così da poter compiere imboscate e sfuggire più facilmente alle ricerche dei militari, ai droni armati americani e turchi, dati in dotazione all'esercito somalo, da anni addestrato da ufficiali turchi, che dall'alto cercano di colpirli.

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I jihadisti di al Shabaab sono una emanazione di al Qeada
Ansa I rapitori di Silvia Romano I jihadisti di al Shabaab sono una emanazione di al Qeada

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