ECCO IN QUANTI MODI SI STRAPPA UNA RISATA
Il motivo per cui amo così tanto il mio cane è che quando torno a casa è l’unico al mondo che mi tratta come se fossi i Beatles. – Bill Maher
DEGLI EFFETTI DIVERTENTI , le tre teorie classiche della comicità (sociologica, psicologica, cognitiva) hanno messo a fuoco alcuni aspetti ( superiorità/ ostilità, repressione/ liberazione, incongruità/ problem solving). Li presero per cause, mentre sono spiegazioni metaforiche del segreto comico: si ride del clownvittima sacrificale (superiorità/ ostilità) per vincere sul caos minaccioso( repressione/ liberazione) che spesso è narrato come enigma( incongruità/ problem solving).
TEORIA SOCIOLOGICA. Spesso si ride di qualcuno: Aristotele ( Poetica) e Cicerone ( De Oratore) sostengono che la comicità sia rappresentazione del brutto negli uomini. ( Consideravano effetto la premessa: il brutto serve a favorire il dispositivo del capro espiatorio.) Se nell’antichità si rideva delle deformità e delle disgrazie altrui, oggi quel tipo di comicità è giudicata inaccettabile; ma c’è chi la pratica lo stesso, apposta. Bill Burr: “Ogni persona super-intelligente dice che i robot ci uccideranno. Anche quel tizio che è morto da poco, come si chiamava? Stava sempre seduto. Stephen Hawking. Troppo superiore per alzarsi in piedi, sempre seduto, tutto supponente”. Platone ( Leggi) condanna la derisione, giudicandola ignobile. Dello stesso avviso, Aristotele ( Etica Nicomachea ) e Quintiliano ( La formazione dell’oratore). Per Bergson (1900), la risata è correzione sociale. Freud (1905) distingue la gag innocente da quella tendenziosa, che cela intenzioni ostili od oscene. Teorie contemporanee considerano la comicità una forma di sovversione, in quanto infrazione delle norme sociali; o delle norme conversazionali, analizzate da Grice (1975).
TEORIA PSICOLOGICA. La società impone inibizioni da cui la gag può liberare permettendo l’espressione del proibito. Freud (1905) distingue tre ambiti: comico (l’infantile), spiritoso ( l’o stil e/ ci nico/osceno) e umoristico (l’emotivo). Non ce ne sono altri. Esempio comico: Non vorrei essere una giraffa con il mal di gola( Mitch Hedberg). Esempio spiritoso: Ho chiesto a mia moglie: - C’è qualcun altro? – E lei: - Dovrebbe.- ( R od n e y Dangerfield). Esempio umoristico: La pubblicità di un detergente mostra che rimuove le macchie di sangue. Un’immagine piuttosto violenta. Credo che se hai una maglietta tutta sporca di macchie di sangue, il bucato non è il tuo problema maggiore. Forse dovresti liberarti del cadavere prima di fare la lavatrice (Jerry Seinfeld).
TEORIA COGNITIVA. Aristotele ( Retorica) collega la risata a un’aspettativa delusa, e ne paragona il piacere a quello della soluzione di un buon indovinello. Sottolinea pure l’importanza dell’antitesi e della brevità, poiché il contrasto ottenuto rende la nostra percezione più viva. L’inaspettato è un elemento fondamentale della risata anche per Cicerone, e Quintiliano invita a usarlo come strategia retorica (“tradire le attese, prendere le parole in senso diverso da quello che era inteso, applicare una cosa a un’altra sulla base di qualche somiglianza”). Bergson rileva che si ride ogni qualvolta il vivente esibisce qualcosa di meccanico che lo disumanizza. Inoltre, “una situazione è sempre comica quando appartiene simultaneamente a due serie del tutto indipendenti di eventi”. L’incongruità fra gli elementi di un gruppo; la sorpresa dovuta alla sua percezione improvvisa; e il contesto non pericoloso ( Martin, 2000) fondano ogni teoria moderna della comicità. Ne è corollario il processo mentale di risoluzione dell’incongruità: si ride sia che fallisca (come nel caso del nonsense e dell’assurdo), sia che riesca (come nel caso dei doppi sensi e delle analogie).
MOLTE GAG INTERPRETANO le tre teorie contemporaneamente, un indizio dell’unità del modo comico: Due cacciatori sono in un bosco, quando uno collassa. Non respira più, gli occhi vitrei. L’altro prende il cellulare e telefona alle emergenze: “Un mio amico è morto! Cosa devo fare ?” L’operatore risponde: “Si calmi. Posso aiutarla. Innanzitutto, si assicuri che sia davvero morto.” C’è un silenzio, poi si sente uno sparo. Il cacciatore riprende il cellulare: “Fatto. E adesso?” Il lettore è superiore alla stupidità del cacciatore, è sollevato dal pensiero tragico della morte, risolve l’incongruità creata dalla stupidità del cacciatore (Little, 2009); ma le teorie dell’ostilità, della liberazione e dell’incongruità non spiegano perché non tutte le ostilità, liberazioni, incongruità siano divertenti. In realtà, lo diventano sempre, con il modo comico. McGhee (1977) si avvicina al vero quando considera, fra gli elementi indispensabili all’effetto divertente, la fantasia e il gioco. Senza questi, i bambini studiati da McGhee non ridono: mostrano invece curiosità, sbigottimento o paura.
EVOLUZIONE DEL GUSTO PER LA COMICITÀ. Il gusto per la comicità segue l’evoluzione della coscienza, il suo impadronirsi del mondo. Il neonato imita la risata felice che gli rivolgono i genitori. I volti sconosciuti lo allarmano, ma presto impara a distinguere il bù! scherzoso da un pericolo vero. Verso i quattro anni, acquisita ormai la padronanza dell’attività motoria, il bambino comincia a trovare divertentissime le gagdi Stanlio e Ollio. Alle elementari si sbellica con i giochi di parole e le prime barzellette. Da adolescente scopre la sottigliezza del pensiero, lo sconquasso delle emozioni, il sesso, e le battute di Woody Allen. La maturità lo fa godere della risata angosciosa di Kafka, dell’umorismo persecutorio di Beckett, e dell’ironia vitrea di Nabokov.
CONTESTO, COSCIENZA ED EFFETTO DIVERTENTE. Le contingenze del contesto (età, sesso, gruppo sociale, situazione, sociocultura) influenzano la coscienza, e questo modula l’efficacia di ogni effetto divertente. Senza queste contingenze, uno stimolo divertente darebbe sempre una risata immediata, come fa il solletico. La specie comica che più si avvicina a questa condizione di immediatezza è quella della comicità s la ps t ic k ( per esempio, scivolare su una buccia di banana): si tratta di una incongruità rispetto alle routine corporee. La comicità s la ps ti ck contraddice il dominio del riflesso posturale, che, come vedremo, è proprio delle strutture eroiche dell’immaginario.
LA RISATA, come l’orgasmo, è già dentro di noi, selezionata in specifici pat te rn v is cero-motorio-emotivi che attendono solo di essere attivati nel modo giusto.
(4. Continua)
UNA QUESTIONE DI TESTA
Freud distingue la gag innocente da quella tendenziosa, che cela intenzioni ostili od oscene
UNA TEORIA EVOLUZIONISTICA
Il bimbo ama Stanlio e Ollio, alle elementari scopre giochi di parole e barzellette, poi il sesso, Allen, Kafka e Beckett
La risata, come l’orgasmo, è già dentro di noi, selezionata in specifici pattern visceromotorioemotivi che attendono di essere attivati
IL METODO