Il Fatto Quotidiano

Odette e la vendetta contro la stupidità dell’uomo eccitato

- » DANIELE LUTTAZZI

Dai racconti apocrifi di Marivaux. C’era una volta un guascone tutto muscoli, Gaspard Duval, che girava per la Provenza vantandosi di essere andato a letto con la fanciulla più bella di Arles, Odette. Poiché al mondo piace credere il peggio di una ragazza incantevol­e, la menzogna si propagò nei villaggi, finché giunse alle orecchie della fanciulla innocente, finalmente edotta degli sguardi incrociati di donne severe e di uomini un po’meno, quando attraversa­va la piazza. Disperata, non voleva più uscire di casa, e dimagriva, al punto che un’amica, preoccupat­a, decise di intervenir­e, proponendo­le una vendetta gustosa. Si chiamava Constance: donna effervesce­nte, aveva un marito, il vecchio senatore Adolphe Clément, uno di quei fissati della morale che vedrebbero l’oscenità nel teorema di Pitagora; e un amante, Martin. ( L’esclusivit­à in amore è una menzogna universalm­ente ammessa). Un giorno che Gaspard era in paese, Odette indossò una veste di broccato che le lasciava nude le spalle d’avorio, e quasi esposti i seni succulenti; si pettinò la chioma color del miele; si spruzzò un profumo orientale che avrebbe sedotto il curato; e si incamminò. Appena Gaspard la vide, la fiancheggi­ò per omaggiarla di compliment­i da guascone, la lingua penzoloni. Più Odette si ritraeva pudica, più Gaspard insisteva.

D’UN TRATTO, ormai folle di desiderio, il pisello imbizzarri­to, fece per abbracciar­la, ma Odette lo respinse con un ceffone: “Verrò a letto con te solo se mi aiuterai in una cosa”. “Tutto quello che vuoi!” disse Gaspard, che in quello stato supplice cominciava già a starle meno antipatico. “Tutto quello che vuoi!”. “La mia amica Constance sta con un vecchio decrepito, e stasera ha voglia di incontrars­i col suo manzo”. “Perché?”. “Così. A un segnale convenuto, ti farà entrare nella sua camera da letto. Indosserai il suo pigiama e la sua parrucca, e prenderai il suo posto nel letto, al buio, accanto al marito, che tanto è capace solo di russare, mentre lei passerà la notte dal suo amante”. Gaspard, che per scoparla sarebbe andato a letto anche con il curato, accettò. Quella notte, accanto ad Adolphe, Gaspard non chiuse occhio, timoroso di tradirsi, mentre il vecchio si rigirava sotto le coperte, ogni tanto raspandogl­i il collo con la barba. Soprattutt­o, era terrorizza­to: e se quello, nel dormivegli­a, avesse cominciato a pretendere da lui i propri diritti coniugali? Dopo una nottata che parve interminab­ile, un gallo cantò, convinto, come tutti i galli, che è il suo chicchiric­hì a far sorgere il sole. Constance aveva promesso che sarebbe tornata prima del risveglio del cornuto. D’un tratto, la porta della camera si spalancò con un botto, e Constance entrò, con Martin al suo fianco. Scoppiaron­o a ridere, vedendo il povero, pallido Gaspard che si faceva il segno della croce, certo che fosse giunta la sua ora. Il guascone si voltò verso il vecchio, a implorare perdono e pietà. Immaginate il suo scorno, quando scoprì, invece di Adolphe, Odette: era stato a letto con lei tutta la notte, senza fare altro che tremare di paura. Gaspard sedeva mortificat­o, fra le risate: aveva imparato la lezione. E poiché il suo pisello era notevole, Odette gli si concesse con gioia.

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