Il Fatto Quotidiano

“Basta, Gallera si dimetta”

L’Ordine dei medici di Bergamo: “Prima se ne vadano i dirigenti della Sanità lombarda”

- » DAVIDE MILOSA E MARCO PASCIUTI

Ieri, all’improvviso, la Regione ha dichiarato zero morti: sarà vero? Intanto, dopo le ultime uscite del “responsabi­le” forzista della Sanità lombarda, crescono le voci che lo vogliono fuori dalla giunta Fontana

“Èl’ennesima

prova di una gestione dell’emergenza totalmente inadatta”. All’altro capo del telefono il tono di Maurizio Martina si fa cupo. L’infelice uscita di Giulio Gallera sull’indice Rt (“Ora in Lombardia è a 0.51, servono due persone infette nello stesso momento per contagiare me”) non è neanche quella che preoccupa di più l’ex ministro dell’Agricoltur­a, nato a Calcinate e cresciuto a Bergamo, città martire dell’epidemia di Covid-19 che ha falcidiato la Lombardia. “È riuscito a dire che solo il 58% dei miei conterrane­i è positivo ai test sierologic­i - spiega il deputato - e che quindi la situazione è molto meno allarmante di quella che si pensava. Ma cosa deve accadere ancora per avere un assessore capace di pesare le parole per le responsabi­lità che ha e per il lavoro che deve fare?”. Critiche che arrivano dall’altra parte della barricata politica, indirizzat­e a una giunta che ha sempre risposto in maniera spinosa ai rilievi arrivati dai territori, che a farli fossero i sindaci o i medici. “Non è una questione ideologica - prosegue l’ex segretario del Pd - quando c’è stato da lavorare insieme lo abbiamo fatto, ma non si può affrontare questa situazione con questa faciloneri­a. È uno schiaffo ai lombardi”. Quindi Gallera deve dimettersi? “Faccia un bagno di umiltà - conclude Martina - e prenda atto di non essere all’altezza del ruolo che ricopre”.

La mozione di sfiducia all’assessore di Forza Italia presentata dal Pd è finita nel nulla il 4 maggio e tra i dem le posizioni sono variegate. “Dimissioni? Mi convince di più il commissari­amento della sanità con Gallera che può restare in giunta e occuparsi d’altro - affonda Pierfrance­sco Majorino, ex assessore alle Politiche sociali a Milano con i sindaci Pisapia e Sala - Il problema vero si chiama Attilio Fontana, si chiama giunta”. Per Fabio Pizzul, capogruppo dem in Regione, “Dovrà decidere Fontana, ma non è mettendo da parte Gallera che si risolve il problema”. Monica Forte, consiglier­a M5s, punta sulla commission­e d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza: “Per fare una valutazion­e sul sistema sanitario lombardo ciò che conta è farla iniziare”. Il punto: manca l’accordo sul presidente.

“Gli errori sono sotto gli occhi di tutti - commenta Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei Medici di Bergamo - molti erano inevitabil­i, ma la forza di un leader è quella di ammetterli e non arroccarsi dietro difese sterili”, prosegue Marinoni, che agli inizi di aprile aveva firmato una lettera con i presidenti degli altri Ordini provincial­i per segnalare una serie di criticità che andavano dalla “mancanza di dati sull’esatta diffusione dell’epidemia” alla “gestione confusa delle Rsa”, fino alla “pressoché totale assenza delle attività di igiene pubblica (isolamenti dei contatti, tamponi a malati e contatti)”. Rilievi che la Direzione generale del Welfare aveva rispedito al mittente come “accuse gratuite”, per poi inserire Marinoni e Gianluigi Spata, presidente di Fromceo, nel Cts regionale. “Guardi, a un assessore viene richiesto di mettersi intorno collaborat­ori, non solo tecnici, che sappiano programmar­e e gestire - conclude Marinoni - ecco, prima di Gallera dovrebbero dimettersi le persone che lo attorniano e che gli fanno fare e dire cose sbagliate”. Ma dai territori si fanno sempre più forti le voci di chi chiede un passo indietro: “Chi non ha voluto istituire la zona rossa a Nembro e Alzano e ha dato in pasto i malati ai nostri anziani nelle Rsa deve dimettersi”, attacca Franco De Pasquale, presidente del Tavolo della Pace della val Brembana.

Continuano a essere buoni, intanto, i dati della Protezione civile: sono 531 i nuovi positivi (contro i 669 di sabato), 285 dei quali in Lombardia. Dove, per la prima volta dall’inizio dell’epidemia, non sono stati registrati morti: “I flussi provenient­i dalla rete ospedalier­a e le anagrafi territoria­li oggi non hanno segnalato decessi”, si legge sul sito della Regione. Sul dato sono in corso verifiche.

È in arrivo un bando per 60mila ‘assistenti civici’ volontari che dovranno aiutare a vigilare sulla Fase 2

IL MINISTRO BOCCIA

I medici di Bergamo “Prima di lui, se ne vadano i dirigenti sanitari che gli fanno dire e fare cose errate”

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Ansa Non ne azzecca una Giulio Gallera, assessore lombardo di FI
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Ansa Tutti in strada Per mettere un freno alle movida nelle città i sindaci annunciano un aumento dei controlli
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