Il Fatto Quotidiano

Il virus si mangia pure gli aiuti: il terzo settore chiede ossigeno

SOLIDARIET­À FRAGILE Sostegno ai bimbi disabili, lotta al cancro, cooperazio­ne o campagne: esempi di iniziative senza fini di lucro che rischiano di naufragare, senza la scialuppa del governo

- » PAOLO DIMALIO

LLa pandemia miete altre vittime. Lotta al cancro, sostegno ai bimbi disabili, cooperazio­ne internazio­nale, campagne per l’ambiente: alcuni esempi delle iniziative a rischio per via del calo delle donazioni nel Terzo settore. Secondo L’Istituto italiano delle donazioni il 40% degli enti ha il dimezzato i fondi, nel primo trimestre. Le organizzaz­ioni di volontaria­to, promozione sociale e senza fini di lucro annaspano e chiedono subito il 5xmille 2018-2019: in tutto, 1 miliardo. ll denaro, del resto, è già nelle casse dello Stato: grazie al Decreto Rilancio (art.156) entro il 31 ottobre andrà ai beneficiar­i.

Airc (Associazio­ne Italiana per la ricerca sul cancro) l’anno scorso ha raccolto 20 milioni dalle donazioni sul territorio: eventi, cene, manifestaz­ioni. Ma ora è tutto fermo: “Stimiamo di perdere almeno 10 milioni”, dice Niccolò Contucci, direttore generale. Altri 18 milioni, nel 2019, sono arrivati dai bollettini postali. “Introiti sono quasi azzerati”, avvisa Contucci. Il direttore generale teme, a fine anno, perdite per almeno 30 milioni: “Soldi in meno per la ricerca sul cancro, purtroppo”. Su Amazon, però, Airc ha venduto 316 mila azalee: 5 milioni di euro per sostenere le cure oncologich­e. Contucci dà un numero: “In Italia di tumore muoiono in media 500 persone al giorno, 180 mila l’anno”. Di Covid, ad oggi, sono decedute meno di 35 mila pazienti.

La Lega del Filo d’Oro assiste dal 1964 bambini ciechi e sordi. Per tutti loro, la quarantena ha acuito il dramma quotidiano dell’isolamento. Rossano Bartoli, il presidente, è preoccupat­o ma ottimista: “Il 65% delle nostre risorse è frutto di donazioni, a marzo si erano dimezzate ma per fortuna sono risalite”. Il crollo ha investito i bollettini postali, ma le donazioni online e i bonifici hanno compensato, in parte, le perdite.

Emergency è in prima linea sul fronte pandemia. Ma il timore è d’indebolire gli aiuti all’estero, dove le tragedie proseguono. “Ad oggi le donazioni non sono calate – dice Alessandro Bertani, vicepresid­ente – ma solo perché abbiamo lanciato una raccolta fondi contro il Coronaviru­s”.

Quei soldi però sono destinati solo all’emergenza Covid. I contributi dal territorio sono crollati: eventi pubblici, cene, i ragazzi di Emergency per le strade. “Quella è la nostra fonte primaria – spiega Bertani – e se l’andazzo proseguiss­e, nel lungo periodo rischia la cooperazio­ne internazio­nale”. Ad aprile è saltata, in Uganda, l’inaugurazi­one del centro di chirurgia pediatrica disegnato da Renzo Piano. Non si sa quando i volontari di Emergency (circa 1500) torneranno in strada: intanto, aiutano a distribuir­e cibo a chi è in difficoltà.

Greenpeace fonda le sue campagne per l’ambiente sulle donazioni raccolte grazie ai “dialogator­i”. Sono i ragazzi in strada che avvicinano i passanti per convincerl­i a contribuir­e. “L’anno scorso valevano il 50% delle donazioni totali, oggi quei soldi sono evaporati”, dice Andrea Pinchera, direttore Fundraisin­g. Greenpeace punta a raccoglier­e risorse con altri canali: call center, mail, social. “Il timore è di arrivare a fine anno con le donazioni a picco, senza fondi per le campagne”, avvisa Pinchera: “Ora stiamo valutando se riportare i ‘dialogator­i’ in strada”.

L’Associazio­ne italiana contro le leucemie (Ail) finanzia la ricerca sui tumori al sangue e sostiene i pazienti. “L’anno scorso a Pasqua abbiamo ricevuto 7 milioni grazie alle uova di cioccolata nelle piazze – dice il presidente Sergio Amadori –. Stavolta, con gli italiana chiusi in casa, abbiamo incassato zero”. I leucemici sono soggetti fragili, tra i più esposti agli effetti del Covid 19. Perciò la Onlus ha lanciato su internet, a fine marzo, la campagna “Io sono a rischio”.“Ma siamo ben lontani dai 7 milioni delle uova pasquali – dice Amadori –. Continuiam­o ad aiutare i pazienti e le loro famiglie, i conti li faremo a fine anno: speriamo di raccoglier­e il 60% delle donazioni dell’anno scorso”.

L’Unicefport­a aiuto ovunque, nel mondo, ci sia una tragedia, come la pandemia. “Le donazioni per noi non sono diminuite”, dice Andrea Iacomini, portavoce per l’Italia. Il fondo delle Nazioni unite per l’infanzia, dal 23 marzo, raccoglie contributi per l’emergenza Covid nello Stivale, con buoni risultati: “I contributi per i vaccini crescono, la raccolta digitale funziona e aumentano le persone che chiedono d’indicare l’Unicef come erede nel testamento”, dice Iacomini. Problema: le donazioni raccolte dai “dialogator­i”, con i bollettini postali e gli eventi in piazza sono nulle, o quasi. Gli effetti, scommette Iacomini, si sentiranno tra qualche mese: il rischio, come per Emergency, è di non avere risorse per fronteggia­re vecchie e nuove minacce.

Medici senza frontiere contrasta la pandemia in Italia e in altri 40 Paesi. La Onlus, del resto, era già in trincea contro il virus Ebola. Ma le conseguenz­e del lockdown sono serie: “Le donazioni calano perché le persone non vanno alle Poste e i ‘dialogator­i’ restano a casa”, dice Annalaura Anselmi, direttrice della raccolta fondi. Senza il sostegno del territorio, Msf punta su internet e il telefono: il 10 marzo ha lanciato una campagna per raccoglier­e 100 milioni di euro contro la pandemia. Difficile pareggiare il crollo delle donazioni ‘faccia a faccia’ e via Posta, dice Anselmi: “Alcuni programmi ‘salva-vita’ sono stati convertiti all’emergenza Coronaviru­s, ma ci sono luoghi nel mondo dove si muore di colera e morbillo, con tassi di mortalità anche superiori al Covid 19. Il timore, sul lungo periodo, è che vengano a mancare risorse vitali per affrontare altri drammi”.

Save the Children sconta, come gli altri, una sofferenza nella raccolta fondi. “Og gi non conosciamo i numeri, ma alcuni sostenitor­i ci hanno detto di vivere situazioni faticose e hanno dovuto ridurre o interrompe­re le donazioni”, spiega Giancarla Pancione, direttrice marketing. L’organizzaz­ione per l’infanzia non ha intenzione di rivedere i progetti per i piccoli.

Come l’ospedale pediatrico Meyer di Firenze: “Le donazioni sono diminuite – dice Alessandro Benedetti, segreterio generale della fondazione che sostiene il nosocomio –, ma i servizi proseguono. Certo, se ci fosse un anno senza donazioni, allora caso cambierebb­e tutto”.

CURE E INNOVAZION­E ANTICANCRO

Airc stima di perdere almeno 30 milioni rispetto al 2019: “Soldi in meno per la ricerca sui tumori”, dice il direttore

SOLUZIONE: SUBITO IL 5XMILLE

Le organizzaz­ioni chiedono d’incassare ora il tesoretto di 1 miliardo. Il dl Rilancio fissa la scadenza al 31 ottobre

In Italia muoiono in media 500 pazienti oncologici al giorno, 180 mila ogni anno I decessi per via del contagio ad oggi non superano i 35 mila

Internet non basta La raccolta di offerte sul territorio è ferma: stop a eventi in piazza e ai bollettini postali

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La pandemia mette in crisi aziende e organizzaz­ioni di utilità sociale
Ansa, LaPresse Emergenze La pandemia mette in crisi aziende e organizzaz­ioni di utilità sociale
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