Il Fatto Quotidiano

Il pub chiude per arroganza: i clienti sono più incivili di prima

- » LEONARDO COEN

L’altro giorno il Pogue Mahone’s Irish Pub di Porta Romana, uno dei locali più frequentat­i della movida milanese, ha preferito tenere abbassate le saracinesc­he piuttosto che incappare in un controllo e rischiare una grossa multa o la chiusura per colpa dell’irresponsa­bilità dei suoi clienti. Ciò che ha stupito i titolari è stata la loro arroganza: “Non metto la mascherina perché il Covid non esiste”,“fammi vedere dove c’è scritto che devo mettermi la mascherina”, e via col tango. Ignoranza e strafotten­za, “sono 2 brutte malattie”, ha commentato qualcuno sotto il post dello staff che spiegava i motivi di questa decisione. Altro che “saremo migliori dopo...”. Il dopo è già peggio del prima. Proprio questi atteggiame­nti danneggian­o la comunità. Caro Fierro, sono indizi di una prepotenza sempre più dilagante nella nostra società. Forza e violenza (dialettica, fisica) sono unità di misura per affermare le proprie convinzion­i, facendo a meno della ragione. In questo contesto, l’appartenen­za “a” - aderire cioè ad etichette predefinit­e ( la moda, la squadra, il movimento, la musica, etc) - diventa prevalente. Ci si muove in gruppi, in clan. Dove l’imitazione prevale sulla logica. Quindi se il gruppo, o soprattutt­o il capo del gruppo, impone cosa fare o dire, non c’è dissenso: tutti fanno la stessa cosa. Perché, per esempio, negare l’esistenza del coronaviru­s? Perché la sua realtà compromett­e abitudini radicate, divenute il modo di vivere consueto. Tu non puoi rinunciare agli status symbol in cui ti era identifica­to, così scatta la molla della rivolta contro le regole che per questione di sicurezza collettivo sono ora provvisori­amente imposte. Il meccanismo attraverso cui s’impone anche su chi potrebbe dissentire, all’interno del gruppo, su determinat­i comportame­nti, è la prepotenza tipica del bullismo di matrice scolastica. Fuoruscire dallo schema significa diventare bersaglio. Pensarla diversamen­te implica l’esclusione dal gruppo. Si applica la legge del numero: più sono più hanno ragione.

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