Mascherine a 50 cent in metà dei negozi, guanti introvabili
I prezzi dei dispositivi vanno da 0,61 a 1,29 euro. La spesa per le famiglie è di 75 euro al mese
Lo scontro
Il commissario Arcuri ha aumentato la fornitura; non basta alla distribuzione
La percentuale delle farmacie che hanno una disponibilità delle protezioni lavabili Si trovano, invece, solo nel 33% dei supermercati Il costo medio è di 4,90 euro contro i 5,01 euro registrato tre settimane fa. In aumento le vendite
Mascherine chiru rgiche a prezzo calmierato solo nel 45% dei punti vendita, guanti di lattice quasi introvabili nonostante l’obbligo di indossarli nei negozi. Sono alcuni dei risultati della seconda indagine condotta dal Centro studi nazionale Ircaf, realizzato in farmacie e supermercati di 20 città capoluogo di Regione, che ha anche valutato la spesa di 75 euro al mese per ogni singolo nucleo familiare per l’acquisto delle protezioni. Così a quasi un mese dall’annuncio del commissario straordinario Domenico Arcuri della vendita delle mascherine al prezzo di 50 centesimi (fino al 19 maggio è stata applicata anche l’Iva, ora azzerata), la situazione resta ancora difficile. La causa è lo scontro tra Arcuri che nella battaglia contro gli speculatori continua ad annunciare l’aumento della fornitura delle mascherine a farmacie e parafarmacie ( dovrebbero essere 30 milioni a settimana) e le associazioni di categoria che, invece, ne lamentano la mancanza di scorte e ritengono che il prezzo di vendita imposto sia troppo basso. Una disputa che si traduce in numeri: solo nel 61% dei punti vendita si trovano mascherine chirurgiche monouso o usa e getta e di queste il 16% è posto in vendita al prezzo medio nazionale di 1,29 euro (in discesa da 1,59 euro di tre settimane). Mentre il 45% delle mascherine sono acquistabili al prezzo calmierato.
IN MEDIA, nelle farmacie le mascherine a 50 centesimi sono presenti nel 53% del campione, mentre si trovano solamente in un supermercato su tre, segno che l’approvvigionamento attuale non soddisfa ancora pienamente la domanda crescente. In particolare, si trovano nel 70% dei casi a Genova, (mentre in occasione dell’indagine precedente in questa città erano introvabili), nel 67% a Catanzaro, Cagliari, Bologna, nel 63% Perugia e Venezia, nel 60% Milano e Aquila e Trieste, nel 48% Roma, 45% Torino, 42% Napoli e, con percentuali quasi inesistenti, a Palermo, Bari e Potenza. Situazione virtuosa a Firenze dove le mascherine a prezzo calmierato sono risultate acquistabili solamente nel 28 % dei punti vendita contattati, ma la regione Toscana ha messo a disposizione di ogni famiglia un kit gratuito di mascherine da ritirare presso le farmacie. Va inoltre evidenziato che quasi tutti i punti vendita hanno fatto presente che “quando arrivano le mascherine chirurgiche a prezzo calmierato vanno subito a ruba”.
Sul fronte delle mascherine lavabili, l’indagine dell’Ircaf mostra che sono presenti nel 49% delle farmacie (nell’indagine precedente era al 30%) e nel 33% dei supermercati. Altro dato che emerge è il calo della presenza delle mascherine filtranti senza valvola ora presenti nel 57% delle farmacie ( rispetto al 68% della indagine precedente) e presenti solo nel 10% dei supermercati. Questa denota una domanda crescente fra i cittadini, ma non sempre un’adeguata informazione rispetto a un corretto utilizzo soprattutto come presidio sanitario, con un costo medio nazionale di 6,68 euro cadauna, in calo di 90 centesimi rispetto a tre settimane fa. I prezzi più bassi si trovano a Potenza (4,6 euro) e Napoli (5,03 euro), mentre i più alti si registrano a Firenze, (9,67 euro), Venezia (9,5 euro), Bologna (8,7 euro), Palermo (7,9 euro) , Catanzaro e Cagliari (7,5 euro), Perugia (6,96 euro) fino ai 6,46 euro di Roma e ai 6,30 euro di Milano.
NEL PASTICCIOdelle mascherine, c’è un altro caso che ormai è conclamato: l’impossibilità di trovare i guanti in lattice. Il dato che emerge è sconfortante: solo nel 15% dei punti vendita sono reperibili (nel 15% delle farmacie e nel 12% dei supermercati). Il prezzo medio è di 0,57 euro al paio, ma l’analisi dei dati mostra forti differenze ( 0,89 euro nelle farmacie e 0,42 euro nei supermercati). “Considerando l’ obbligo di indossarli nei supermercati, nei negozi, nei servizie nelle attività ingenerale la loro scarsa reperibilità rappresenta, assieme alla discontinuità nella disponibilità delle mascherine, una vera emergenza alla quale va trovata una soluzione”, commenta il presindente dell’Ircaf Mauro Zanini.
Non c’è poi da sottovalutare il fattore prezzo. Considerando una famiglia di tre persone composta da due lavoratori autonomi e un figlio studente universitario (che utilizzano due mascherine chirurgiche al giorno in azienda per lavoratore e una al giorno per il figlio) il costo per la famiglia si attesta sui 2,50 euro al giorno per 30 giorni, pari a 75 euro mensili. Che, nel caso si ragionasse sull’anno, porterebbe il costo a 900 euro. Se, invece, i due genitori ricevono le mascherine sul posto di lavoro, la spesa prevedibile risultera più contenuta di circa il 60% e potrebbe ridursi fino a 360 euro annui. Le mascherine chirurgiche calmierate sono deducibili al pari degli farmaci.