Il Fatto Quotidiano

LOMBARDIA: così tarocca i dati

“RAGIONEVOL­E SOSPETTO: AGGIUSTATI I NUMERI DEI CONTAGI”. DIMESSI CONFUSI COI GUARITI E IL FALSO DEI MORTI ZERO. LA GIUNTA QUERELA, MA I CONTI NON TORNANO

- » Marco Palombi

Il “ragionevol­e sospetto” è un’accusa sanguinosa per la Lombardia, tanto più che la fonte è autorevole: Nino Cartabello­tta, presidente della Fondazione Gimbe, che ha prodotto in questi mesi ottime letture dei dati sull’epidemia di coronaviru­s. Il “ragionevol­e sospetto” di Cartabello­tta riguarda il fatto che, così ha detto ieri a Mattino 24 su Radio24, la Regione guidata da Attilio Fontana abbia “ag giustato” i suoi dati per evitare di rimanere ancora chiusa dopo mercoledì, quando scadrà il divieto alla mobilità extra-regionale.

IL CATALOGO

è ben noto ai lettori del Fatto : “In Lombardia si sono verificate troppe stranezze sui dati nel corso di questi tre mesi: soggetti ‘dimessi’ dagli ospedali che venivano comunicati come ‘guariti’; alternanze e ritardi nella comunicazi­one dei dati, cosa che poteva essere giustifica­ta nella fase dell’emergenza, quando c’erano moltissimi casi, ma molto meno ora, eppure i riconteggi sono molto più frequenti in questa fase 2. È come se ci fosse una sorta di necessità di mantenere sotto un certo livello quello che è il numero dei casi diagnostic­ati”.

Accuse che la Regione definisce “gravissime, offensive e soprattutt­o non corrispond­enti al vero”, chiamando a testimone l’Istituto superiore di sanità, che quei dati ha validato, e annunciand­o querela. Chi ha ragione? Quanto al retropensi­ero (tengono giù i contagi per poter riaprire) non si sa, sulle stranezze non c’è da discutere: a stare solo agli ultimi giorni abbiamo avuto i “decessi zero” di domenica che non erano zero (seguiti nei quattro giorni successivi da 134 morti da/con Covid-19) e soprattutt­o l’asterisco nella slide di mercoledì in cui – scritto piccolissi­mo – si diceva che ai 216 contagi dichiarati ne andavano aggiunti 168 dovuti a “tamponi effettuati a seguito di test sierologic­i fatti su iniziativa dei singoli cittadini processati dall’Ats di Bergamo negli ultimi 7 giorni”.

Può sembrare sorprenden­te che a 90 giorni dall’esplosione dell’epidemia la Lombardia non disponga o non comunichi dati certi e/ o razionali sull’ epidemia, ma non lo è affatto per chi si occupa di questa vicenda tutti i giorni. Il consiglier­e regionale del Pd Samuele Astuti è membro della commission­e Sanità e ogni giorno produce sul suo sito decine di sul Covid-19 in Regione: “La scarsa trasparenz­a è un fatto incontrove­rtibile: noi non abbiamo quasi avuto risposte sui nostri accessi agli atti e in questi giorni dobbiamo mendicare i dati sui test sierologic­i. I database poi sono costruiti male, basti dire che gli esiti dei (pochi) tamponi sono ‘ pu bblicati’ senza dire a che giorno risale il prelievo. Non solo: manca anche la capacità di leggerli i dati. E dire che in Lombardia abbiamo accademici bravissimi nel settore. Senza buoni database e senza capacità di leggere i numeri sempliceme­nte non si può sapere cosa è giusto fare”.

La voglia di fare “bella figura”, per così dire, esiste. Prendiamo il caso della percentual­e di positivi sul totale dei tamponi. Quel dato – grazie al lockdo

wn – è in netto migliorame­nto tanto che da domenica, il giorno dei “decessi zero”, la Giunta Fontana ha deciso di includerlo nelle sue slide giornalier­e: dal

5% di qualche tempo fa, la percentual­e è passata al 2,5% del 24 maggio per scendere all’1,7% di martedì e mercoledì, giorno in cui questo lusinghier­o risultato si ottiene però solo escludendo dal conto i reprobi bergamasch­i dell’asterisco.

IERI, SENZA ASTERISCHI,

i 382 nuovi positivi erano il 2,5% dei 15.507 tamponi fatti: nel resto del Paese lo 0,3%. A pensar male si fa peccato, si sa, ma va se non altro citata la denuncia dei 5 Stelle in Regione: “Ci scrivono in moltissimi per denunciare che le Ats stanno fermando i privati che - di tasca propria - hanno prenotato i test sierologic­i. Motivo: ci sarebbero problemi a fare tamponi, se il test rivelasse la presenza degli anticorpi che segnalano la malattia”. Così, senza asterischi.

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 ??  ?? Ancora in crisi Attilio Fontana e il premier Giuseppe Conte FOTO ANSA/LAPRESSE
Ancora in crisi Attilio Fontana e il premier Giuseppe Conte FOTO ANSA/LAPRESSE

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