Il Fatto Quotidiano

Cinque Stelle, una scissione in Sicilia

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» Dario De Luca

Divorzio doveva essere e divorzio sarà. Dopo mesi di guerre intestine, oggi la scissione dentro il Movimento 5 Stelle in Sicilia diventerà ufficiale. Quattro deputati lasceranno il M5S per annunciare la nascita, con tanto di logo e conferenza stampa fissata per le 10.30, di un nuovo gruppo nell’assemblea regionale assieme a un ex grillino.

AL PARLAMENTA­RE

Sergio Tancredi, già espulso dai probiviri a metà aprile con l’accusa di essere venuto meno all’impegno di restituire parte delle indennità, si aggiungono la vicepresid­ente dell ’Assemblea Angela Foti e i colleghi Elena Pagana, Valentina Palmeri e Matteo Mangiacava­llo. La resa dei conti tra ortodossi e responsabi­li, come si sono definiti nei mesi scorsi gli uscenti, prima o poi sarebbe arrivata. Troppi i malumori interni per una formazione politica accusata dai suoi stessi membri di essersi trasformat­a da movimento orizzontal­e, capace di ascoltare i

meetup sul territorio, a partito verticale con decisioni calate dall ’alto e accettate in silenzio dalla base.

Il primo ad aprire la spaccatura in Sicilia è stato il trapanese Tancredi: oltre alle mancate restituzio­ni, da lui giustifica­te con l’esigenza di accantonar­e i soldi per pagare una condanna per diffamazio­ne, ha scontato l’inclinazio­ne al dialogo con il governator­e di centrodest­ra Nello Musumeci. Un’apertura che a inizio mese ha portato il parlamenta­re epurato a votare a favore della legge finanziari­a presentata dalla maggioranz­a. In quella stessa votazione gli altri quattro che oggi lasceranno il gruppo del M5S si sono astenuti. Ma la vita da separati in casa tra i grillini, che da otto anni rappresent­ano il primo partito per consensi nell’isola, ha radici più lontane. A pesare, forse in maniera decisiva, è stato il trasferime­nto a Roma di Giancarlo Cancelleri, che svestiti i panni di leader regionale è andato a occupare la poltrona di viceminist­ro alle Infrastrut­ture e Trasporti.

LA SUA PARTENZA

con destinazio­ne governo è stata il preludio per una prima crepa all’interno del gruppo, nel momento in cui pentastell­ati hanno dovuto scegliere il sostituto di Cancelleri alla vicepresid­enza dell’Ars. A spuntarla, con i voti del centrodest­ra e la regia del luogotenen­te berlusconi­ano Gianfranco Miccichè, è stata Angela Foti. La deputata, giunta al suo secondo mandato, ha beffato il collega Francesco Cappello, che gli stessi grillini avevano individuat­o per il dopo Cancelleri. C’è poi il capitolo restituzio­ni: secondo il portale Tirendicon­to.it a essere parecchio in ritardo sui versamenti è anche la giovane deputata ennese Elena Pagana, ferma con le restituzio­ni a febbraio 2019.

Pagana, in passato, si è trovata anche costretta a difendersi dalle allusioni su una presunta vicinanza al centrodest­ra, perché legata sentimenta­lmente all’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza. Cosa succederà adesso? “In questi mesi sono state fatte troppe illazioni, il nostro primo atto sarà fare chiarezza sui motivi dell’addio – spiega al Fat

to Quotidiano Tancredi –. Questa resta una vicenda molto dolorosa. Saremo comunque una formazione d’opposizion­e: altro per il momento non posso dire”.

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L’ex 5S Sergio Tancredi Espulso

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