Il Fatto Quotidiano

Dopo 3 mesi arriva la Cig Quella veloce a fine luglio

- » Patrizia De Rubertis

È la falla più grande delle misure messe in campo per fronteggia­re l’emergenza Covid. Ma ora anche la promessa di rendere la cassa integrazio­ne meno farraginos­a e soprattutt­o più veloce rischia di trasformar­si in un altro passo falso. La spiegazion­e sta tutta nei numeri.

A FINE MARZO,

presentand­o il Cura Italia, che ha esteso la cassa ordinaria e quella in deroga a tutte le imprese danneggiat­e, il governo aveva promesso il pagamento dei sussidi entro il 15 aprile. Ma tra ritardi, rimpalli, litigi, 21 diversi accordi, 21 diverse tempistich­e e 21 diverse procedure regionali ci sono voluti ben 90 giorni per pagare l’indennizzo di marzo e aprile a 8,4 milioni di lavoratori. Sempre che l’ultima dichiarazi­one del presidente dell’Inps Pasquale Tridico si concretizz­i: “Entro venerdì 12 giugno pagheremo tutte le 419.670 mila domande giacenti”, ha spiegato ieri a Repubblica. Una dichiarazi­one che tra i consulenti del lavoro desta più di qualche perplessit­à. Gli ultimi a ricevere la Cig saranno i lavoratori le cui aziende non hanno compilato correttame­nte il modello SR41 in cui ci sono i dati e l’Iban di chi è stato effettivam­ente messo in cig e non solo potenzialm­ente inserito nella domanda.

Da qui la promessa di un pagamento rapido della nuova cassa integrazio­ne a partire dal mese di maggio. Nel dl Rilancio è stato infatti previsto un meccanismo che bypassa le Regioni, con la richiesta del sussidio che va fatta direttamen­te all’Inps che potrà così anticipare il 40% della somma dovuta in

IL RITARDO PER CHI È IN CASSA DA MARZO, SOLDI IN AUTUNNO

tempi definiti “veloci”. Ma anche questa procedura rischia di trasformar­si in un nuovo terreno scivoloso: solo entro la fine di luglio, i lavoratori otterranno l’acconto della Cig per poi dover aspettare i primi di settembre per ottenere il saldo. Per capire: con una Cig a zero ore e 800 euro netti al mese, si prenderann­o 400 euro di acconto per 5 settimane. Poi in autunno arriverann­o altri 600 euro.

“ANCHE

se sarà solo l’Inps a gestire il meccanismo, la procedura resta complessa”, spiega il consulente del lavoro Enzo De Fusco. Dal 18 giugno (a 30 giorni dall’entrata in vigore del dl Rilancio), se verranno emanati i decreti interminis­teriali di Lavoro ed Economia e pubbli

cate le istruzioni da parte dell’Inps, le aziende avranno 15 giorni di tempo per presentare la domanda di Cig e altri 15 giorni avrà l’Inps per mettere in pagamento l’anticipo delle ore autorizzat­e relative a maggio. Con un enorme problema ancora in cerca di una risoluzion­e. “Le molte aziende che a metà giugno termineran­no le vecchie 9 settimane di cig, rinnovate in 5+4 dal dl Rilancio, non potranno presentare le domanda prima di inizio settembre. Un buco di due mesi e mezzo che diventa ingestibil­e senza la cassa integrazio­ne, perché il lavoratore non viene impiegato e allo stesso tempo non può essere licenziato, dato che fino al 17 agosto non si potrà mandare a casa nessuno”, spiega De Fusco.

Il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo negli scorsi giorni ha detto che punterà ad estendere al 31 dicembre sia la Cig che il blocco dei licenziame­nti. In attesa che tra tre giorni vengono dati i primi soldi a 420 mila lavoratori che li aspettano da tre mesi.

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FOTO ANSA Pagamenti entro il 12/6 Il presidente dell’Inps Pasquale Tridico

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