Il Fatto Quotidiano

E Grillo scomunica Di Battista: “Ma quale assemblea...”

- LUCA DE CAROLIS

Non è uno scontro, è di più. È l’anatema che spacca in due il M5S, e chissà ora come potranno tenerlo assieme. “Da oggi rischiamo davvero la scissione” sussurra un big verso sera, magari pessimista. Ma le agenzie sono colme dei segni della scomunica, quella di Beppe Grillo nei confronti di Alessandro Di Battista, l’ex pupillo con cui divideva i palchi e scorrazzav­a in moto, che ieri a Mezzorainp­iù ha invocato un vero congresso per ilMoviment­o: “Chiedo il prima possibile un’assemblea costituent­e in cui tutte le anime possano costruire una loro agenda e vedremo chi vincerà”. Ma a Grillo, il Garante, le parole dell’ex deputato non piacciono. E a trasmissio­ne appena finita scaglia un tweet: “Dopo i terrapiatt­isti e i gilet arancioni di Pappalardo, pensavo di aver visto tutto... ma ecco l’a ssemblea costituent­e delle anime del Movimento. Ci sono persone che hanno il senso del tempo come nel film Il giorno della marmotta”.

LA CITAZIONE è per una commedia americana del 1993, nella quale il protagonis­ta BillMurray vive sempre la stessa giornata, il 2 febbraio, in cui ogni anno viene aperta la tana della marmotta. Ma il senso è che Di Battista non deve chiedere congressi.

Grillo ha già deciso che il M5S dovrà essere guidato da una segreteria con vari maggiorent­i. La stessa idea dell’ex capo politico Luigi DiMaio e di altri big come Paola Taverna. Mentre il lombardo Stefano Buffagni spinge per un Politburo, una sorta di ufficio politico che prevede ancora un capo. Ma Grillo vuole la segreteria. E Conte a palazzo Chigi, inamovibil­e. “L’attacco ad Alessandro vuole soprattutt­o blindare il premier, Beppe teme che un congresso destabiliz­zerebbe il governo”, sostengono in tanti nel M5S. Piuttosto, il fondatore pensa a un Movimento con Conte leader, di certo ancora candidato premier. Progetto che non dispiace neanche all’avvocato, che i sondaggi li legge, eccome. E che a creare una sua lista proprio non pensa. Piuttosto, “meglio guidare il Movimento”, ragiona chi lo conosce bene. In quale forma, si vedrà. Comunque un nodo per Di Battista, che anche ieri ha ribadito “di non voler picconare” il premier. Pur precisando: “Se Conte vuole fare il leader del M5S si iscriva e corra al congresso”. Di certo da giorni l’ex deputato e Palazzo Chigi si scambiavan­o segnali di pace, quasi di simpatia reciproca. Ma ieri, ecco Grillo. Di Battista guarda il tweet, il telefono gonfio di messaggi. Così se ne va a Villa Borghese con compagna e figlio. Poco dopo pubblica su Instagram una foto dal prato, con la sua reazione: “Ho fatto proposte e preso posizioni chiare. Si può legittimam­ente non essere d’accordo. Lo si dica chiarament­e spiegando il perché”.

AI SUOI PREDICA calma: “La gratitudin­e è importante, e io sarò sempre grato a Beppe. Ma rivendico il diritto di non essere d’accordo”. E ricorda: “Chiesi un congresso già dopo le Europee dell’anno scorso”. Fuori, gli eletti della sua possibile mozione fanno quadrato. Dalla senatrice Barbara Lezzi alle deputate Giulia Grillo e Dalila Nesci, fino all’eurodeputa­to Ignazio Corrao: “Di Battista? Ha assolutame­nte ragione, sono d’accordo al 100 per cento”. E il tweet di Grillo: “Non me lo spiego...”. Invece Vito Crimi, il reggente, esorta: “La parola d’ordine deve essere unità”. In serata ancora Di Battista, su Facebook: “Di ruoli e poltrone non mi interessa nulla. Vedo il Paese in difficoltà, sto solo lavorando a proposte”. Dicono che piacciano molto a Davide Casaleggio, da tempo in rotta con Di Maio, in gelidi rapporti anche con Grillo. Un altro tassello, di unmosaico che esplode.

Serve il prima possibile un’assemblea costituent­e, e vediamo chi vincerà A. Di Battista

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy