Il Fatto Quotidiano

Arrivò con B., arrestato per stupro

- Marco Franchi

PAOLO MASSARI, ex assessore all’Ambiente del comune di Milano e giornalist­a Mediaset, è stato arrestato nella notte tra sabato e domenica con l’accusa di stupro nei confronti di una amica, una profession­ista sua coetanea.

AMilano c’è chi lo ricorda, bellissimo, mentre negli anni 80 posa da modello umano per una marca di jeans nelle vetrine della Standa. Ma Paolo Massari era stato accusato di non tenere a bada le sue pulsioni verso l’altro sesso e un guaio, brutto, gli era già capitato. Quella volta, nel 2010, la faccenda si era conclusa con le dimissioni. L’aveva firmata per lasciare il suo incarico da assessore a Palazzo Marino – dove era entrato per la prima volta da consiglier­e nel 1997 con Forza Italia e sedeva a fianco a Silvio Berlusconi – in seguito a due lettere inviate al sindaco Letizia Moratti in cui una funzionari­a del Consolato norvegese e un impiegata denunciava­no di aver subito molestie. Lui aveva giurato e spergiurat­o di non essere “un violentato­re”, ma la questione era troppo delicata: la famiglia della sindaca, che con le autorità di Oslo lavorava per questioni legate al petrolio, principale business della famiglia, non poteva permetters­i di tenerlo in giunta e così lo aveva costretto al passo indietro. In quell’occasione non c’erano stati strascichi giudiziari: le due donne non avevano querelato e non erano stata aperte indagini. Questa volta, invece, l’inchiesta era inevitabil­e e per l’ex esponente del Pdl si sono aperte le porte del carcere.

È accaduto tutto sabato sera. Massari, 55 anni, che dopo l’esperienza in politica tornato a fare il giornalist­a, si era dato appuntamen­to con un’ami ca, un’imprenditr­ice sua coetanea della quale era stato anche compagno di scuola. Lei aveva voglia di confidarsi e magari chiedere aiuto perché, per via del lockdown, il suo lavoro non andava più bene come un tempo. Un problema di cui i due hanno parlato davanti a un drink e che avrebbero dovuto continuare ad affrontare a cena. A quel punto, secondo la ricostruzi­one degli investigat­ori, Massari ha proposto alla donna di lasciare lo scooter nel suo box per poi andare al ristorante. Una volta arrivati nel garage, dal quale si accede direttamen­te al suo loft, lui avrebbe cambiato registro. Secondo la versione della donna, avrebbe cercato di abbassare la serranda senza riuscirci. Da lì l’aggression­e e, quindi, la violenza. In un momento di calo di tensione, la donna è però riuscita a scappare. “Mi ha stuprata”, ha detto chiedendo aiuto alla volante che attorno alle 21.45 dalle volanti l’ha soccorsa seminuda in strada, in via Nino Bixio. Trasportat­a alla clinica Mangiagall­i, la donna ha raccontato l’accaduto ai medici che hanno accertato la violenza subita. Poco dopo, Massari è stato arrestato e portato a San Vittore.

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