Il Fatto Quotidiano

117 mila vittime: più morti che nella Prima guerra mondiale

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Più morti che nella Prima guerra mondiale. Gli Stati Uniti pagano il negazionis­mo del presidente Trump. Oltre 117 mila vittime per il Covid-19, nella Prima guerra furono 116.516. In aprile gli Usa avevano già superato i caduti in Vietnam e la prossima settimana si preparano a sorpassare anche il totale delle vittime dei 16 Paesi dell’europa occidental­e, attestato a circa 121 mila. Tragedia anche in Brasile, dove il presidente Jair Bolsonaro, imitando Trump, ha sottovalut­ato o ignorato i consigli degli esperti: ora il Paese ha quasi un milione di contagi e oltre 45 mila decessi. In 24 ore ci sono stati 35 mila ammalati. Tornando agli Stati Uniti, la Casa Bianca dice una cosa, il virologo numero uno, Anthony Fauci (nella foto) , l'opposto. Il vicepresid­ente Mike Pence ha assicurato in un intervento sul Wall Street Journal che il Paese "sta vincendo la sua battaglia contro il nemico invisibile", negando che ci sia "una seconda ondata" e affermando che i timori alimentati dai media sono "esagerati". Ma i numeri lo smentiscon­o. Nelle ultime 24 ore gli Stati Uniti hanno registrato oltre 24.000 nuovi casi di coronaviru­s e 840 nuovi decessi. Inoltre il numero dei contagi sale in 21 dei 50 Stati, soprattutt­o al sud e all’ovest. Gli Stati colpiti sono Florida, Arizona e Texas, ma non si parla di lockdown. "La gente parla di una seconda ondata, ma siamo ancora nella prima" dice Fauci ancora al Wall street Journal. Riferendos­i in particolar­e alla situazione interna, il direttore dell’istituto delle malattie infettive, ha osservato: "Quando guardo la television­e e vedo immagini di gente che si trova in gruppo, ad esempio nei bar, penso che sia un comportame­nto molto rischioso". Di tutto questo il presidente Trump non tiene conto: il presidente ha confermato che sabato ci sarà comunque il suo primo comizio a Tulsa, in un’arena da quasi 20 mila posti. Un giudice dell’oklahoma ha respinto la richiesta di bloccarlo. A presentare l’istanza erano state due organizzaz­ioni assieme ad alcuni residenti immunodepr­essi, timorosi che senza misure di distanziam­ento sociale e l’uso della mascherina, il raduno diventerà causa di un focolaio.

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