Il Fatto Quotidiano

DAL FARAONE A NETANYAHU, LE ANALOGIE SONO SEMPRE QUELLE (NON SMENTITE)

- DANIELE LUTTAZZI

Moked , il portale dell’ebraismo italiano, continua a ciurlare nel manico. Una settimana fa scrissi: “Sono il solo a vedere la contraddiz­ione tragica fra la Pesach , che celebra la liberazion­e degli ebrei dalla schiavitù d’egitto, e la schiavitù in cui l’israele di Netanyahu tiene il popolo palestines­e? E per evitare la solita manfrina: sei un antisemita se quei sei milioni ti hanno fatto piacere, non se critichi la politica di apartheid del governo Netanyahu”.

La mia analogia è fra le antiche vessazioni egiziane e le odierne vessazioni israeliane: fra il faraone e Netanyahu. Invece di replicare nel merito, Moked usò l’argomento del fantoccio, la fallacia argomentat­iva che consiste nel colpire un bersaglio inventato: “L’analogia proposta dallo stesso Luttazzi tra gli ebrei schiavi in Egitto e i palestines­i di oggi”. Inventato il bersaglio, Moked poté ricavarne l’apologo capzioso secondo cui “gli ebrei non chiesero al Faraone di vivere liberi in Egitto, ma di andarsene in Israele. Quindi basterebbe essere più precisi, facendo dire ad Abu Maazen, come Mosè ma, soprattutt­o, come Charlton Heston: ‘ Let my people go’ (‘Fai partire il mio popolo’), il che implica che si sentano estranei al territorio che li ospita. “Risposi al loro pilpul (analisi, ma in questo caso sofisma) che “Considerar­e i palestines­i come ‘ospiti’ in Palestina è, come minimo, un lapsus freudiano. Haaretz , il più antico quotidiano israeliano, di orientamen­to liberal , definisce da anni la politica di Netanyahu ‘apartheid’, e la situazione palestines­e ‘ bantustan’, con ovvio riferiment­o al Sudafrica razzista pre-mandela.”

Citavo inoltre il New York Times: “Israele è tuttora considerat­a una forza di occupazion­e, anche se ha tolto le sue truppe e i suoi coloni dalla Striscia nel 2005. Israele controlla ancora l’accesso all’area, l’import e l’export, e i movimenti di persone in ingresso e in uscita. Israele controlla lo spazio aereo e le coste di Gaza, e i suoi militari entrano nell’area a piacere. Come forza di occupazion­e, Israele ha la responsabi­lità di garantire il benessere della popolazion­e civile della striscia di Gaza (Quarta Convenzion­e di Ginevra).” Nella nuova rassegna stampa, Moked scrive: “Luttazzi rincara la dose e, citando come riferiment­o Haaretz , accusa apertament­e la politica di Netanyahu di ‘apartheid’.” Lascio dunque la parola alla Corte Suprema di Israele (la notizia Ansa è di qualche giorno fa):

TEL AVIV - La Corte Suprema di Israele ha annullato come “incostituz­ionale” la legge del 2017 che avrebbe legalizzat­o insediamen­ti ebraici in Cisgiordan­ia costruiti su terra privata palestines­e. La legge “viola i diritti di proprietà e di eguaglianz­a dei palestines­i, mentre privilegia gli interessi dei coloni israeliani sui residenti palestines­i”. Riguarda circa 4.000 case costruite dai coloni. I giudici – la decisione è stata presa con 8 voti a favore e 1 contro – hanno anche stabilito che la legge non “fornisce sufficient­e rilievo” allo status dei “Palestines­i come residenti protetti in un’area sotto occupazion­e militare”. La discussa legge era stata congelata nei suoi effetti dai molti ricorsi presentati da ong palestines­i e israeliane alla Corte. L’avvocato generale dello Stato, Avichai Mandelblit, si era rifiutato di difenderla davanti alla Corte.

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