“Merkel: taglio all’iva e più Stato nell’economia”
Dopo giorni di attesa è arrivato. Il lockdown più annunciato atteso dall’inizio della pandemia in Germania è stato proclamato ieri nel distretto industriale della carne di Guetersloh e di Warendorf, in Nordreno-westfalia, quando i contagi da coronavirus hanno raggiunto quota 1535. Si tratta dei dipendenti delle aziende che lavorano direttamente o in subappalto per il colosso della carne Toennis. Per questo si è atteso tanto: il contagio era localizzato e sotto controllo, hanno risposto per giorni i portavoce dei vari ministeri ai giornalisti che li incalzavano. Ma era più una speranza che una realtà e ora, per la prima volta, la Germania torna a chiudere e riparte dal via, cioè dalle misure di marzo. Fino al 31 giugno divieto di contatti oltre le due persone, bar e locali pubblici chiusi, così come cinema, teatri, manifestazioni culturali ma anche piscine pubbliche e palestre. Stop a pic-nic e grigliate all’aperto e le scuole saranno chiuse a tappeto. Poi si vedrà. Sullo sfondo c’è il rispetto di quel criterio indicato dalla cancelliera Angela Merkel all’ indomani delle riaperture: se i nuovi contagi risalgono sopra i 50 in 7 giorni su una popolazione di 100.000 abitanti, allora le saracinesche tornano a scendere.
Intanto l’industria della carne si riprende il centro della scena. Ma stavolta, dopo quattro settimane di malumori, di manifestazioni di mamme inferocite per la chiusura anticipata delle scuole davanti ai cancelli della villa del magnate della carne, dopo lo sdegno collettivo, i vertici di Toennis rendono le armi. Basta contratti in subappalto, ha annunciato ieri l’azienda. Quei contratti che rendevano possibili condizioni di lavoro inumane, a stipendi indegni di un paese civile saranno sospesi. L’industria della carne in Germania dipende dai lavoratori stranieri, basta pensare che dei 130 mila dipendenti almeno 40 mila provengono dall’europa dell’est. “In tutti i settori chiave della produzione di carne” questi contratti saranno aboliti entro la fine dell’anno, ha annunciato un portavoce di Toennis. “Vogliamo produrre carne anche in futuro in Germania. E per questo abbiamo bisogno di accettazione sociale” ha detto Clemens Toennis in persona, patron discusso della squadra di calcio Schalke 04. Che sia spirito umanitario o piuttosto istinto di sopravvivenza è presto spiegato. Il governo tedesco ha messo in cantiere per luglio un disegno di legge sull’industria che prevede proprio l’abolizione dei contratti di subappalto a partire dal 2021.
TOENNIS ”STOP A CONDIZIONI INUMANE NELLA FILIERA DELLA CARNE”