Angeli e demoni, chiesto rinvio a giudizio per 24 persone
Ci sono Federica Anghinolfi e Francesco Monopoli, i due ex responsabili dei servizi sociali della Val d’enza, c’è Claudio Foti con la moglie Nadia Bolognini, i terapeuti “domini” del gruppo, e c'è Andrea Carletti, sindaco di Bibbiano, il paese al centro dell'inchiesta “Angeli e Demoni”. Il prossimo 30 ottobre si svolgerà la loro udienza preliminare: la Procura di Reggio Emilia infatti ha chiesto il rinvio a giudizio per 24 persone per la presunta mala gestio degli affidi di minori.
Oltre cento capi di imputazione, 155 testimoni citati, 48 parti offese tra cui anche la Regione Emilia-romagna e il ministero della Giustizia, per il reato di frode processuale. Nel maggio del 2019 l'inchiesta, coordinata dalla pm Valentina Salvi con i carabinieri, porta a una serie di misure cautelari ipotizzando un vero business degli allontanamenti: i bambini sarebbero stati manipolati con ore e ore di psicoterapia per dire cose non vere, denunciare finti abusi e violenze mai subite da parte dei loro genitori. Documenti sulla base dei quali poi il tribunale dei minori era chiamato a decidere o meno l’affidamento. L’indagine accompagnò tutta la campagna elettorale per le Regionali, coinvolgendo aspramente anche il sindaco Pd Carletti che risponde oggi di reati legati al suo ruolo di amministratore e non di fatti che coinvolgono i minori direttamente.
Numerosi i reati contestati, a vario titolo, ai 24 tra cui truffa aggravata, depistaggio, falsa perizia, violenza o minaccia a pubblico ufficiale. Agli atti, oltre a un disegno di una bambina falsificato per testimoniare gli abusi, anche una serie di chat tra gli assistenti sociali di Reggio Emilia. “Anghinolfi non mi porterà a fondo insieme a lei, io quei cazzo di disegni glieli faccio ingoiare” scrive ad esempio Cinzia Magnarelli che ha ammesso di aver falsificato le relazioni per le pressioni dei superiori e ha patteggiato lo scorso febbraio una pena di un anno e otto mesi (pena sospesa).