Il Fatto Quotidiano

“La musica che gira” ascoltata in Senato: adesso Franceschi­ni è in cerca di risposte

- » Stefano Mannucci

Hanno fatto rumore. Dapprima con il silenzio assordante del flash mob milanese, poi con l’appello alle istituzion­i. Diodato e Manuel Agnelli erano tra gli artisti che domenica, giorno della Festa della Musica, si erano schierati davanti al Duomo senza regalare una nota, per sottolinea­re la situazione critica della filiera. Accanto a loro Levante, Lodo Guenzi, Cosmo, Ghemon, Saturnino. Più tardi, a chiusura degli Stati generali, una mezza canzone – Luce, a cappella – era stata strappata a una titubante Elisa da Conte, “conduttore” di un summit da remoto con le star della cultura e dello spettacolo. Lunedì il contatto: Franceschi­ni ha chiamato online Diodato e Agnelli, concordand­o sulla necessità di convocare un tavolo di esperti. Ieri, infine, udienza in Senato (sempre attraverso il web) dei rappresent­anti del comitato “La musica che gira”, che riunisce i profession­isti del settore che vivono sulla propria pelle la precarietà dello scenario post-lockdown. Franceschi­ni ha assicurato la disponibil­ità del Mibact a valutare il sostegno dei lavoratori “a intermitte­nza” che non possono permetters­i di aspettare l’estate 2021 per il ritorno dei concerti e dei festival. E c’è da tutelare l’indotto, che coinvolge il turismo e gli enti locali. Perché questa è la stagione in cui il virus ha costretto tutti ad arrangiars­i: e se il Decreto

Rilancio ha stabilito che live fino a mille spettatori (e duecento al chiuso) sono consentiti, di certo non si potevano confermare tour negli stadi o nelle arene, così come risulta complicata l’operativit­à di piano bar, pub e club. Centinaia di migliaia di persone rimaste senza risorse: chiedono una rimodulazi­one delle norme post-covid da mettere in agenda subito. E c’era voluto dapprima il siluro dimccartne­y sul voucher per il suo concerto annullato per far riflettere Franceschi­ni (che però, a caldo, aveva dichiarato che in assenza di rimborso quel “buono” dovesse valere solo per un altro show dell’ex Beatle, in aperta contraddiz­ione con il decreto), e poi le campagne social degli addetti ai lavori, con gli hashtag #sen

zamusica e # iol avor ocon la

musica. Ora un canale di dialogo è aperto. Basterà? Se il calcio è ripartito, seppur a porte chiuse e malgrado i contatti a rischio tra i giocatori, deve farlo al più presto anche quello degli eventi. Una data chiave è il 9 settembre all’arena di Verona, vuota di pubblico ma con lo spettacolo in radiovisio­ne per Rtl102.5: il “Power Hits Estate” con i big: Ferro, Nannini, Antonacci, Zucchero già confermati. La mobilitazi­one, di grandi e piccoli, è permanente.

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