“La musica che gira” ascoltata in Senato: adesso Franceschini è in cerca di risposte
Hanno fatto rumore. Dapprima con il silenzio assordante del flash mob milanese, poi con l’appello alle istituzioni. Diodato e Manuel Agnelli erano tra gli artisti che domenica, giorno della Festa della Musica, si erano schierati davanti al Duomo senza regalare una nota, per sottolineare la situazione critica della filiera. Accanto a loro Levante, Lodo Guenzi, Cosmo, Ghemon, Saturnino. Più tardi, a chiusura degli Stati generali, una mezza canzone – Luce, a cappella – era stata strappata a una titubante Elisa da Conte, “conduttore” di un summit da remoto con le star della cultura e dello spettacolo. Lunedì il contatto: Franceschini ha chiamato online Diodato e Agnelli, concordando sulla necessità di convocare un tavolo di esperti. Ieri, infine, udienza in Senato (sempre attraverso il web) dei rappresentanti del comitato “La musica che gira”, che riunisce i professionisti del settore che vivono sulla propria pelle la precarietà dello scenario post-lockdown. Franceschini ha assicurato la disponibilità del Mibact a valutare il sostegno dei lavoratori “a intermittenza” che non possono permettersi di aspettare l’estate 2021 per il ritorno dei concerti e dei festival. E c’è da tutelare l’indotto, che coinvolge il turismo e gli enti locali. Perché questa è la stagione in cui il virus ha costretto tutti ad arrangiarsi: e se il Decreto
Rilancio ha stabilito che live fino a mille spettatori (e duecento al chiuso) sono consentiti, di certo non si potevano confermare tour negli stadi o nelle arene, così come risulta complicata l’operatività di piano bar, pub e club. Centinaia di migliaia di persone rimaste senza risorse: chiedono una rimodulazione delle norme post-covid da mettere in agenda subito. E c’era voluto dapprima il siluro dimccartney sul voucher per il suo concerto annullato per far riflettere Franceschini (che però, a caldo, aveva dichiarato che in assenza di rimborso quel “buono” dovesse valere solo per un altro show dell’ex Beatle, in aperta contraddizione con il decreto), e poi le campagne social degli addetti ai lavori, con gli hashtag #sen
zamusica e # iol avor ocon la
musica. Ora un canale di dialogo è aperto. Basterà? Se il calcio è ripartito, seppur a porte chiuse e malgrado i contatti a rischio tra i giocatori, deve farlo al più presto anche quello degli eventi. Una data chiave è il 9 settembre all’arena di Verona, vuota di pubblico ma con lo spettacolo in radiovisione per Rtl102.5: il “Power Hits Estate” con i big: Ferro, Nannini, Antonacci, Zucchero già confermati. La mobilitazione, di grandi e piccoli, è permanente.