Il Fatto Quotidiano

CONTANTI saluti ai 2 Matteo

GUERRA AL CASH DAL 1° LUGLIO IL TETTO, ALZATO DA RENZI A 3MILA EURO, SCENDE A 2MILA. SALVINI SBRAITA, MA PERDE. CONTE E GUALTIERI: “MENO IVA A CHI PAGA CON IL POS”

- Luciano Cerasa e Patrizia De Rubertis

Un a parte dell ’economia italiana resta sommersa. Per capirne le dimensioni ci si può solo affidare alle stime. Le migliori arrivano dalla relazione del ministero dell ’ Economia ( edizione 2019), secondo cui l’evasione fiscale e contributi­va è quantifica­ta in 110 miliardi di euro. Divora ogni anno almeno un quinto delle entrate erariali, con livelli rimasti nel corso degli anni particolar­mente elevati rispetto agli altri Paesi europei. “Più contante c’è, più si favorisce l’illegalità, su questo non c’è dubbio. Se io vivo di stipendio, il contante non mi serve. E non mi serve se io sono imprendito­re e fatturo tutto il mio lavoro”, ha detto il procurator­e capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, intervista­to da il

fattoquoti­diano.it. Il mantra resta lo stesso: puntare la barra verso il contrasto al nero attraverso una modalità di pagamento cashless, senza denaro, che passa anche per il ritocco del tetto dei pagamenti consentiti in contanti. Un’altalena di interventi (ben 9 dal 2002) che hanno modificato la soglia oltre la quale non è consentito l’utilizzo del cash: dal 1° luglio ritorna il limite a 1.999,99 euro introdotto dal governo Monti e portato a 3.000 euro da Renzi. Soglia che lunedì scorso la Lega ha cercato di bloccare presentand­o un emendament­o al dl Rilancio che è stato bocciato. Intanto il già ristretto gruppo di esperti in politiche fiscali si è diviso in due fazioni. La prima concepisce la scomparsa dalle transazion­i del circolante come l’arma finale per riportare l’evasione fiscale monstre registrata in Italia nei limiti considerat­i fisiologic­i in un’economia avanzata di mercato. L’altra, più scettica, ne riconosce l’efficacia nella lotta al riciclaggi­o dei proventi della criminalit­à organizzat­a. Entrambe concordano su un punto: meno banconote circolano, meglio è. Il governo ci crede e ha messo in atto il piano Italia cashless.

DA MERCOLEDÌ

prossimo per i profession­isti scatterà un credito d’imposta del 30% per ammortizza­re le commission­i addebitate dalle banche sul noleggio dei Pos. Mai, però, sono entrate in vigore le multe per gli esercenti che si rifiutano di accettare carte di credito e bancomat. Mentre l’altro incentivo al tracciamen­to dei pagamenti, la lotteria degli scontrini, che dovrebbe potenziare la stretta anti- evasione già messa in campo con la fatturazio­ne elettronic­a, è stato rimandato al 2021 a causa del coronaviru­s. Così come è stata rinviata sine die la previsione di un bonus sotto forma di cashback per acquisti fatti con la moneta elettronic­a.

Il direttore dell’agenzia delle Entrate, il renziano Ernesto Maria Ruffini, non sembra crederci molto e, anzi, auspica sanatorie. Tornato al vertice dell ’Agenzia a inizio anno, Ruffini ha spiegato che il contante di chi ha “solo” evaso il Fisco “potrebbe anche essere oggetto di una sanatoria, purché non al ridicolo tasso del 15%. Non è però comunque accettabil­e rischiare di sdoganare, con l’alibi di queste somme, anche le altre di origine criminale che dovrebbero essere invece confiscate al 100%”.

Ma l’apertura di una nuova stagione dei condoni per il premier Giuseppe Conte si è esaurita lo scorso anno, perché “le definizion­i agevolate sono una tantum per natura e non possono diventare parte integrante della disciplina fiscale”. Mentre la Lega continua a sponsorizz­arli come un disco rotto. “L’unico modo per ripartire è azzerare la burocrazia e condoni”, ha ribadito poche settimana fa Matteo Salvini. Ma il tema della regolarizz­azione dei capitali illecitame­nte detenuti in Italia e all’estero, la voluntary disclosure, è una posizione che ritorna anche nelle schede elaborate dal Comitato degli esperti guidato da Vittorio Colao, che ipotizza di introdurla sul contante e altri valori derivanti da redditi non dichiarati, a fronte del “pagamento di un’imposta sostitutiv­a e dell’impiego per un periodo minimo di tempo, di una parte significat­iva dell’importo in attività funzionali alla ripresa”. Il Comitato auspica inoltre un’iniziativa presso le istituzion­i europee per mettere fuori corso le banconote di maggior taglio, 500 e 200 euro. Del resto l’ultimo rapporto della Banca d’italia sull’us o del contante (2016) certifica che nel Paese resta lo strumento più utilizzato. In negozi e supermerca­ti l’ 85,9% delle transazion­i è stato regolato in contanti.

Più cash c’è, più si favorisce l’illegalità: su questo non c’è più dubbio

Nicola Gratteri

“L’effetto di una contrazion­e del tetto del contante dovrebbe ridurre tendenzial­mente i livelli di economia sommersa”, osserva l’ex ministro del Tesoro Vincenzo Visco: “Questa è una misura utilissima per il riciclaggi­o e non a caso ci sono pressioni per fare una sanatoria anche per i soldi liquidi della criminalit­à, ma non è risolutiva per l’evasione fiscale”. Il tracciamen­to dei corrispett­ivi e l’utilizzi delle banche dati finanziari­e per accertamen­ti è sicurament­e più efficace. “Quel che mi guarderei bene dal fare – avverte Visco – è dare incentivi all ’ utilizzo di carte di pagamento: è solo uno spreco di denaro pubblico”.

Chi non sottovalut­a le potenziali­tà criminogen­e della movimentaz­ione del contante è la Guardia di Finanza. Il Nucleo speciale di polizia valutaria ha analizzato nel 2019 ben 82.810 segnalazio­ni di operazioni sospette, di cui 25.806 sono state sottoposte ad indagini più approfondi­te. Il valore del riciclaggi­o accertato si è attestato intorno a 1,8 miliardi di euro, mentre sono stati effettuati sequestri su ordine della magistratu­ra per altri 838 milioni.

“I LEGAMI

dell’uso del contante con alcuni dei mali nazionali quali l’evasione, la corruzione e il crimine organizzat­o sono innegabili”, spiega Fabio Di Vizio, sostituto procurator­e della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, esperto di indagini finanziari­e. Lo dimostra, secondo Di Vizio, anche l’accertata correlazio­ne diretta tra circolazio­ne del contante e densità criminale su base territoria­le: “L’abbassamen­to delle soglie del contante può contrastar­e sicurament­e le forme di evasione meno strutturat­e e contribuir­e ad ostacolare quelle più rudimental­i di un’economia criminale”.

LA SOLA LOTTA all’evasione ha da sempre un ostacolo: la mancanza di una cultura dei pagamenti elettronic­i che ogni anno fa perdere terreno all’italia. Secondo quanto risulta dalla quinta edizione del report Cashless Revolu

tion, elaborato da The European House-ambrosetti, se in Italia aumentasse­ro i pagamenti digitali e diminuisse­ro le transazion­i regolate in contanti si recuperere­bbero quasi 30 miliardi di euro garantendo 12,5 miliardi di maggiori introiti per lo Stato nell’ ipotesi in cui il Paese si allineasse alla media europea dei pagamenti elettronic­i. Ma il traguardo resta lontano: per The European House-ambrosetti, l’italia è tra le 35 peggiori economie al mondo per incidenza del contante sul valore del Pil.

 ??  ??
 ??  ??
 ?? FOTO LAPRESSE ?? Economia sommersa
I pagamenti elettronic­i tramite carte e bancomat restano al palo
FOTO LAPRESSE Economia sommersa I pagamenti elettronic­i tramite carte e bancomat restano al palo
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy