Macron beccato: il “caro Alexis” salvato sulla Msc
Emmanuel Macron è sospettato di aver interferito sul lavoro dei giudici intervenendo in prima persona in difesa del suo braccio destro, il segretario generale dell’eliseo, Alexis Kohler, coinvolto in un’inchiesta giudiziaria per conflitto d’interessi. Al centro di questi sospetti c’è una nota, pubblicata ieri da Mediapart , che Macron ha scritto e firmato e che è arrivata il 1 luglio 2019 sul tavolo degli inquirenti incaricati di indagare su Kolher. Un’inchiesta che presentava degli elementi “schiaccianti” contro il fedelissimo di Macron, scrive Mediapart , ma che pochi giorni dopo, il 22 agosto, è stata archiviata. Ieri i giudici hanno deciso di riaprirla dopo le rivelazioni della stampa.
“IN SPREGIO ALLA separazione dei poteri – accusa il giornale – il presidente è intervenuto direttamente in una procedura giudiziaria. Un intralcio alla giustizia finalizzato a proteggere il suo collaboratore più vicino, Alexis Kohler, e a coprire una menzogna di Stato”. Questi i fatti. L’inchiesta per “traffico di influenze e conflitto di interesse” è stata aperta dalla Procura finanziaria di Parigi il 4 giugno 2018. All’origine c’è una denuncia dell’associazione a nt i- co r ru zi on e Anticor, che già all ’ epoca si era basata su alcune rivelazioni di Mediapart . Il giornale aveva infatti portato alla luce i legami professionali e familiari tra Alexis Kohler e l’armatore italo-svizzero Gianluigi Aponte, fondatore del gruppo Msc, uno dei principali clienti dei cantieri navali di Saint-nazaire: la madre di Kohler è la cugina di Rafaela, moglie di Gianluigi Aponte. Mediapart aveva ottenuto queste informazioni mentre indagava sulle tensioni che erano nate all’epoca tra Francia e Italia proprio per Saint-nazaire, dove si producono le grandi navi, e per l’acquisizione del sito di produzione da parte di Fincantieri.
Il problema è che Kohler, alla direzione generale del ministero del Tesoro dal 2000, tra il 2010 e il 2012 è entrato nel cda della società che gestisce i cantieri navali, la Stx France
( poi diventata nel 2018 Chantiers de l’atlantique ), come rappresentante dello Stato, che ne è azionista. Nel 2016, dopo essere passato per ilministero dell ’Economia, aveva quindi lasciato per un certo periodo la funzione pubblica per diventare direttore finanziario di Msc. Sulla base di queste informazioni, per Anticor, Kohler non poteva ignorare il conflitto di interessi in cui si è trovato per tutti quegli anni e anzi aveva consapevolmente tenuto nascosti i suoi legami familiari. Msc è “un gruppo di trasporti, piuttosto opaco che dipende molto da sovvenzioni pubbliche – scrive Mediapart – e Alexis Kohler, nelle sue diverse funzioni, è stato portato a prendere posizione in nome dello Stato in diversi fascicoli”. Un primo rapporto dell’u ffic io francese per la repressione della delinquenza economica, datato 7 giugno 2019, di cui Mediapart ha rivelato il contenuto, confermava chiaramente la malafede di Kohler: “La sua conoscenza del conflitto di interessi è confermata – vi si legge –. Alla sua presa di funzioni, la commissione deontologica gli aveva consigliato di rinviare tutte le questioni legate a Msc. Ma non è stato fatto. Tutte le informazioni relative a Stx e a Msc gli sono state trasmesse”.
IL 18 LUGLIO, POCO PIÙ di un mese dopo, lo stesso ufficio ha presentato un secondo rapporto che invece discolpava il braccio destro dimacron in tutto e per tutto: “Alexis Kohler – si legge – non ha mai nascosto i suoi legami familiari e li ha indicati più volte a voce e per iscritto ai suoi superiori e collaboratori diretti. Le numerose mail di questo periodo attestano la sua buona fede”. Per Mediapart la marcia indietro degli inquirenti può avere una sola spiegazione: che nel frattempo una “lettera magica dell'eliseo” era stata fatta pervenire a Kohler e trasmessa a inizio luglio dal suo legale alla Procura di Parigi. Su carta non intestata, Macron, che all’epoca al Ministero dell'economia, ha scritto: “Caro Alexis, confermo che, al momento della mia presa di funzioni al ministero dell ’Economia, ero già informato dei suoi legami familiari con gli azionisti di controllo di Msc, così come sapevo della sua intenzione di raggiungere questa azienda alcuni mesi dopo”. Macron scrive ancora: “Del resto, quando ha preso il posto di direttore del mio gabinetto, mi aveva formalmente consegnato una lettera in cui mi chiedeva di non dover mai trovarsi a gestire le questioni legate a questa società. E le dovute misure d’organizzazione sono state prese”.
La lettera
Il presidente bloccò l’inchiesta sul suo capo di gabinetto per conflitto d’interessi con Msc Al momento dell’arrivo al ministero dell’economia sapevo dei suoi legami con l’azienda
Emmanuel Macron