Il Fatto Quotidiano

Alfredo Biondi, dal Pli al decreto “Salvaladri” per B. & Previti

- GIANLUCA ROSELLI

Era pure simpatico, Alfredo Biondi, che quando ti parlava restava per un attimo in silenzio e poi iniziava ad argomentar­e con veemenza toscana, aspirando le vocali all’inverosimi­le. Il prossimo 28 giugno (era nato nel 1928) avrebbe compiuto 92 anni, e invece è morto ieri, a Genova.

Avvocato prestato alla politica, è stato uno dei protagonis­ti della storia del PLI, con cui arrivò in Parlamento nel 1968, ci tornò diverse volte, per poi aderire a Forza Italia, nel 1994, e diventare, nel primo governo Berlusconi, ministro della Giustizia. Di quel partito-azienda Biondi, almeno all’inizio, incarnò l’anima liberale, insieme a Giuliano Urbani, Saverio Vertone, Antonio Martino.

L’arrivo in via Arenula fu concitato. La prima scelta di B., si sa, era Cesare Previti. Ma quando Scalfaro vide quel nome sulla lista dei ministri, lo cancellò con un tratto di penna. “Questo no”. Così toccò a Biondi, il cui nome viene ricordato per uno dei momenti più drammatici di Mani Pulite. Il 13 luglio 1994, infatti, firmò il “decreto salvaladri”, che vietava il carcere preventivo per i reati finanziari, tra cui corruzione e concussion­e. Una mazzata micidiale sui giudici del pool di Mani Pulite e scarcerazi­one immediata di decine di inquisiti. Un decreto, come si è raccontato, scritto facendo un copia e incolla da un fax provenient­e dallo Studio Previti.

Indignazio­ne massima dell’opinione pubblica e “popolo dei fax”, con Borrelli, Di Pietro & C. che si presentaro­no in gruppo ai telegiorna­li della sera per chiedere di “essere trasferiti ad altro incarico”. Il decreto venne ritirato, ma segnò il destino di quell’esecutivo, che cadde di lì a pochi mesi. Sarà poi rieletto più volte amontecito­rio, e poi in Senato, nel 2006. Nel 2008 entra nel Pdl, ma non viene ricandidat­o. Nel 2010 rompe definitiva­mente con Berlusconi “perché nel partito ci sono troppi signorsì”. “Piango la scomparsa di un grande amico. Le sue idee su diritti e giustizia sono ancora attualissi­me”, il commento, ieri, dell’ex Cavaliere.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy