Per un condono bastava pagare: 4 arresti a Roma
Bastava pagare una mazzetta per avere “un ricamino” e veder sistemata la propria pratica per il condono edilizio. Quattro dipendenti della Risorse per Roma spa, società a cui è affidato il servizio capitolino per la gestione dell’ufficio Condono, che in accordo a un funzionario comunale e un geometra avrebbero sistemato i documenti per assicurare ai loro clienti la sanatoria edilizia, sono stati arrestati dai carabinieri e dalla Procura di Roma con l’accusa di corruzione, truffa e falso. A loro si sarebbero rivolti imprenditori, costruttori e professionisti, che con la promessa di poter aggirare la trafila burocratica, pagavano per sanare le violazioni edilizie. Un giro d’affari che avrebbe provocato per le casse comunali una mancata riscossione di 56 milioni di euro. Per accelerare la pratica sarebbero bastati 600 euro: 500 per la cartella e 100 euro per la copia consegnata fuori dall’ufficio. Sequestrati 455 mila euro dai conti degli indagati.
Tra i casi finite sotto esame, c’è il “condono di abusi edilizi” al “ristorante Checco dello Scapicollo, di proprietà di Francesco Testa”, un locale molto frequentato dai giocatori della Roma. Mentre il funzionario comunale arrestato Marco Ursini avrebbe ricevuto 18 mila euro, parte di un compenso di 37 mila, che sarebbero serviti a favorire un condono curato da Fabrizio Amore, già beneficiario di contratti pubblici ai tempi in cui Raffaele Marra era un fedelissimo di Gianni Alemanno, per conto del Centro Geriatrico Romano.