Il Fatto Quotidiano

Altri 20 miliardi di deficit: Conte vuole il cashback

- ▶ DE CAROLIS E CANNAVÒ

La grande incertezza che può divorare il governo è fatta dei volti e dei sussurri dei parlamenta­ri che sciamano per i Palazzi, fiutando un’altra estate infinita. Ha la voce del governator­e dem dell’emilia-romagna, Stefano Bonaccini, che da Stasera Italia recapita consigli come siluri al suo segretario Nicola Zingaretti: “Irrobustis­ca il gruppo dirigente, il Pd deve dare una spinta riformista con più fatti e meno parole”.

I VENTI CONTRARI bussano forte alle porte di Palazzo Chigi, dove ieri sera il governo si è raggrumato in un ennesimo vertice con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i capi delegazion­e, per provare a costruire un’a lt ra manovra d’emergenza, con un altro scostament­o di bilancio. Una manovra da 20 miliardi, la carta per uscire dall’assedio. Ma non è semplice sottrarsi alla morsa, per il governo che di pomeriggio in Consiglio dei ministri aveva stabilito che in Puglia e in Liguria alle Regionali si voterà con la doppia preferenza, per garantire l'equilibrio di genere nei rispettivi Consigli. Una proposta avanzata dal ministro per gli Affari regionali, il dem Francesco Boccia.

Però nelle stesse ore lì fuori c’è un altro big del Pd, il capogruppo alla Camera, Graziano Delrio, che cannoneggi­a da Sky Tg24: “Cominciano a esserci alcuni problemi nei numeri, i fuoriuscit­i al Senato del M5S hanno determinat­o uno stato di minore certezza”. Soprattutt­o, precisa: “Serve che ci spieghino perché il taglio dell’iva sia diventato una priorità”. E l’avvertimen­to vale per il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, come per il Movimento. Non il miglior viatico al vertice che inizia poco prima delle 19. Con i Cinque Stelle, guidati dal capo delegazion­e Alfonso Bonafede e dalla vice ministra all’ economia Laura Castelli, che si siedono al tavolo puntando tre obiettivi: una forte riduzione delle tasse, la sospension­e dello split payment (procedura in base alla quale il cliente, cioè la Pubblica amministra­zione, paga l’iva al posto del fornitore) e più soldi per la scuola. “Ci serve un miliardo in più per aumentare l’organico e per creare spazi aggiunti negli istituti” ha chiesto in Cdm la ministra all’istruzione Lucia Azzolina, grillina da tempo sotto il bombardame­nto di Pd e Italia Viva. Il M5S fa quadrato, con gli altri ministri. E anche Conte dice parole conciliant­i. Sa che un eventuale rimpasto, invocato da parecchi dem (Dario Franceschi­ni, in primis) partirebbe proprio da lì, dall’istruzione. E rischiereb­be di travolgerl­o, solo se si cominciass­e davvero a parlarne.

MA ANCHE LO STOP allo split payment è un nodo centrale. Perché è un punto condiviso da 5Stelle e Italia Viva: e c’entrano anche i contatti delle ultime settimane tra Luigi Di Maio e Matteo Renzi, quelli che hanno insospetti­to il segretario del Pd Nicola Zingaretti. Di sicuro è un problema per un altro dem, il ministro dell’economia Roberto Gualtieri, che sullosp lit la pensa all’opposto di grillini e renziani, tanto da aver chiesto all’unione europea il via libera alla proroga della misura. Così sostiene l’ance, l’associazio­ne nazionale costruttor­i, che in una nota accusa: “Qualcuno in questo governo vuole uccidere le imprese, a cui lo split pa

Deficit Si va verso un nuovo scostament­o al bilancio, ma gli alleati si dividono sul sostegno alle imprese Bonaccini vs. Zinga: “Più fatti”

yment sottrae liquidità. I dati dell’agenzie delle entrate sugli effetti benefici della fatturazio­ne elettronic­a dimostrano che è una misura inutile”. Ed è un altro modo per sostenere la pressione di 5Stelle e grillini. Ma la partita è soprattutt­o un’altra. Perché dal Movimento lo dicono chiaro: “Dobbiamo portare a casa qualcosa di concreto, perché i nostri parlamenta­ri sui territori sono tutti sotto pressione”. Per questo Castelli chiede “una decontribu­zione per incentivar­e i rientri dalla cassa integrazio­ne” e il rinvio delle scadenze fiscali.

GUALTIERI ASCOLTA

e schiva, assieme al Pd, sul taglio dell’iva: “Ci avevamo già lavorato, valuteremo”. Prende tempo, il ministro. Per la preoccupaz­ione di Palazzo Chigi, soprattutt­o. Se ne riparlerà la prossima settimana, in un nuovo vertice. Dove bisognerà decidere, davvero.

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Giuseppe Conte e il ministro Roberto Gualtieri
FOTO ANSA Al tavolo per la ripartenza Giuseppe Conte e il ministro Roberto Gualtieri
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