Il Fatto Quotidiano

Senato, l’ultima vergogna di casta Riecco i vitalizi

- ▶ PROIETTI

Paola Taverna esce come una furia. La segue a ruota Anna Rossomando del Pd, non meno inalberata seppure chiusa in un silenzio sabaudo. “È una vergogna. Ci tratta come marionette”, si sfoga in un corridoio la pasionaria­m5s. Ce l’ha soprattutt­o con la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, finita sulla graticola per un Consiglio di presidenza, massimo organo di Palazzo Madama, che doveva servire per desecretar­e gli atti della Commission­e stragi. Anche quelli su Ustica di cui domani ricorre il 40º anniversar­io da celebrare senza verità. Ma alla fine non se ne fa più nulla: alla riunione il centrodest­ra si presenta con una proposta dell’ultimo istante da votare a scatola chiusa e senza che la maggioranz­a ne sia stata informata. Il risultato? Tutto rinviato e neppure è certo quando perché Casellati è irritata. E lascia intendere che “forse” lo farà la prossima settimana. Un “forse” che è uno schiaffo, peggio di quell’ordine di sgomberare l’aula all’indirizzo dei senatori che in settimana ha fatto inorridire pure i suoi stessi colleghi di Forza Italia.

Ma cosa è successo ieri in Consiglio di Presidenza? Era prevista una riunione per desecretar­e gli atti parlamenta­ri ancora top secret acquisiti fino al 2001. Ma poi sul tavolo della Casellati era già pronto un altro testo predispost­o in tandem da Fratelli d’italia e Lega. Che, quando la dem Rossomando si è accorta della modifica, si sono messi ad accusare la “sinistra” di non voler rendere accessibil­i anche gli atti della Commission­e Mitrokhin, istituita nel 2002 per far luce sulle attività dei servizi segreti sovietici in Italia. “L’atteggiame­nto ostruzioni­stico di una parte dell’opposizion­e ha reso impossibil­e la votazione, che abbiamo richiesto più volte” spiega Rossomando. Più diretta Paola Taverna: “La maggioranz­a era tutta presente e pronta a dire sì. Se questo non è avvenuto è sempliceme­nte perché a un certo punto la seduta è stata sconvocata dalla presidente Casellati”. Già, Sua Presidenza. Sempre meno ben vista, per usare un eufemismo, dalle parti di Pd e M5S specie dopo una settimana sull’ottovolant­e iniziata con l’accusa di non censurare Roberto Calderoli della Lega (suo vice), per i trabocchet­ti sul filo del regolament­o che tende alla maggioranz­a. E finita peggio, ieri, con il dossier desecretaz­ioni. Che si è trasformat­o in una cagnara che ha prodotto un solo esito: centinaia di migliaia di atti resteranno ancora riservati. Quali? Sulla Strage di Bologna, tanto per fare un esempio, rimangono chiuse in cassaforte oltre 10 mila pagine top secret. Sul caso Moro sono 15 mila circa. E poi piazza Fontana, Gladio, Loggia P2e molti altri misteri d’italia. Tra cui Ustica: 34mila pagine inaccessib­ili. Dopo la tragedia anche la farsa.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy