Magistratura, concordo con Travaglio sui “laici”
Caro direttore, ho letto l’articolo del procuratore aggiunto di Torino Paolo Borgna su come dovrebbe essere riformato il Csm, e la sua risposta nell’editoriale di ieri. Concordo pienamente con lei sulla ipotesi del sorteggio integrato dei membri togati, unico sistema per frenare l’influenza delle correnti sugli esiti elettorali. Concordo ancora con lei sulla pericolosità della nomina di membri laici da parte del capo dello Stato, come proposto da Borgna. Non a caso la Costituzione, mentre ha previsto tale potere di nomina per la Consulta, non lo ha previsto per il Csm proprio perché esso è presieduto dal capo dello Stato e sembrò anomalo che egli potesse presiedere un organo composto in parte da componenti da lui nominati che potrebbero costituire un improprio “gruppo del presidente”. Se ci deve essere una riforma costituzionale, allora si può prevedere un sistema di nomina di membri laici (6 avvocati, 6 professori universitari) sottratto al Parlamento e attribuito a ordini od organismi professionali (come il Consiglio nazionale forense e la Conferenza dei rettori), così da troncare il cordone ombelicale che li lega ai partiti che li hanno indicati. Sono, infine, assolutamente contrario alla proposta di Borgna di aumentare la quota di 1/3 dei membri laici a 1/2 (come quella dei togati) o addirittura a 2/3, riforma che, come ho più volte scritto, ritengo pericolosissima per l’indipendenza della magistratura.