Il Fatto Quotidiano

Ordinanze sarde poco chiare? Colpa del giornalist­a

- » Marco Pasciuti

Anaso la redazione di Sardiniapo­st non lo sapeva. Gliel ’ ha comunicato la Regione Sardegna: i suoi articoli vengono utilizzati come fonte ufficiale dalle Forze dell’ordine dell’isola. In realtà non lo sapeva nessuno, men che meno le Forze dell’ordine, sempliceme­nte perché è poco credibile. Lo è per tutti, ma non per l’amministra­zione guidata da Christian Solinas, che ha denunciato alla Procura di Cagliari la caporedatt­rice del sito, Alessandra Carta, con l’accusa di procurato allarme in seguito a un articolo pubblicato la notte tra il 3 e il 4 maggio. Il pezzo riferiva di un’ordinanza (la n. 21 del 3 maggio) che andava a integrare quella del 2 (la n. 20) con cui il governator­e sardista-leghista allentava le restrizion­i anti- Covid previste dal governo, consentend­o le messe e la riapertura di centri estetici, parrucchie­ri e tatuatori. Il passaggio incriminat­o: “Ne ll a nuova ordinanza non è precisato se si tratta di un provvedime­nto sostitutiv­o o integrativ­o. Spetterà allo stesso Solinas, oggi, fare chiarezza. In un senso o nell’altro. E dire, soprattutt­o, se il nuovo dispositiv­o ha annullato (o meno) il precedente”. Apriti cielo: “È stato pregiudica­to – si legge nella denuncia – il regolare svolgiment­o del lavoro delle Forze dell’ordine e dei cittadini fermati dalle stesse durante attività consentite dall ’ordinanza n. 20, attività che sono state impedite perché alcune pattuglie erroneamen­te ritenevano che quanto disposto dall’ordinanza n. 20 fosse stato revocato dall’ordinanza n. 21”. Ferale, l’ipotetica scena: gli uomini di polizia, carabinier­i e vigili urbani, in preda al panico, non riescono a svolgere il loro lavoro perché hanno letto l’articolo di Sardiniapo­st. Lo stesso 4 maggio il sito ha pubblicato un nuovo pezzo per spiegare che “il nuovo dispositiv­o è integrativ­o e non sostitutiv­o”. Che però non è valso alla giornalist­a a evitare la denuncia, né l’apertura di un procedimen­to disciplina­re da parte dell’ordine della Sardegna.

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