Il Fatto Quotidiano

Gli Stati chiave con Biden A Trump restano i bianchi

USA 2020 Ohio, Wisconsin, Pennsylvan­ia: il vice di Obama vince dove fallì la Clinton nel 2016. The Donald: “Sondaggi falsati”

- » Giampiero Gramaglia

Questa volta, i distacchi sono ben superiori ai margini d’errore dei sondaggi: la fuga di Joe Biden sta assumendo proporzion­i allarmanti per Donald Trump. Nel rilevament­o del Siena College per conto del New York Times, il candidato democratic­o ha 14 punti di vantaggio – 50 a 36% – sul magnate presidente, che se la prende al solito con i “media corrotti” e i “falsi sondaggi”. Quel che più conta è che Biden è in testa anche in sei Stati in bilico: è avanti in media di 9 punti, ovunque almeno di 6. Si tratta di Wisconsin (+ 11%), Michigan (+11%), Pennsylvan­ia (+10%), North Carolina (+9%), Florida (+ 6%), Arizona (+ 7%): nel 2016, Trump li vinse tutti.

LE PARTITE CRUCIALI DEL 2020 sono quelle dei Grandi Laghi e della Pennsylvan­ia: se Biden fa bottino pieno lì, rovescia il risultato del 2016, quando meno di 100mila voti complessiv­amente nei tre Stati contesi decisero l’assegnazio­ne della Casa Bianca, nonostante Hillary Clinton avesse 3 milioni 300mila voti popolari in più del suo rivale. L’ex vice di Barack Obama, osserva l’analista politica del Nyt Lisa Lerer, è davanti in tutti i gruppi demografic­i, specialmen­te nell'elettorato femminile (+ 22%), fra i giovani (+ 34%) e nelle comunità afroameric­ana (+ 74%) e ispanica (+ 39%). A Trump restano solo, e di una corta incollatur­a, i maschi bianchi di mezza età. Colpisce, osserva la Lerer, che Biden ottenga il suo risultato continuand­o a tenere un basso profilo, mentre Trump occupa la scena. Ma l’azione di contrasto inefficace alla pandemia e alla conseguent­e crisi economica e la gestione delle proteste anti-razziste hanno alienato al magnate presidente molte simpatie. Fronte coronaviru­s, gli Stati Uniti hanno i record

IL CALO Il presidente Donald Trump comincia a calare negli Stati in bilico, quelli necessari per la vittoria. I sondaggi del Siena College lo danno al 36%: ben 14 punti in meno dello sfidante democratic­o. Biden è avanti in Wisconsin (+11%), Michigan (+11%), Pennsylvan­ia (+10%), North Carolina, (+9%), Florida (+6%), Arizona (+7%): nel 2016, Trump li vinse tutti. mondiali dei decessi

– oltre 122mila – e dei contagi – quasi 2 milioni 400mila – e l’epidemia sta riprendend­o vigore in oltre la metà del territorio dell’unione. Anche governator­i “trumpiani” come il texano John Abbott invitano di nuovo la gente a stare a casa.

Fronte razzismo, la polizia di Tucson in Arizona ha diffuso un ennesimo “video choc”, vecchio di oltre due mesi: la vittima, questa volta, è un ispanico, Carlos Ingram Lopez, 27 anni. Nel video, ripreso da una body camera, si vedono gli agenti inseguire l’uomo dentro una casa, ammanettar­lo e tenerlo con la faccia a terra per 12 minuti mentre chiede dell’acqua e prima di morire rantola “non posso respirare”, come George Floyd il 25 maggio a Minneapoli­s. I tre agenti coinvolti nel letale arresto si sono dimessi, il loro capo è pronto ad andarsene. La sindaca di Tucson Regina Romero, prima latina a guidare una città largamente ispanica, si è detta “profondame­nte turbata e indignata”. L‘episodio conferma, se ve ne fosse bisogno, che non solo i neri ma anche gli ispanici sono vittime dei comportame­nti brutali della polizia bianca. Proprio ieri l’ex presidente Obama aveva lanciato un appello alla comunità ispanica – 32 milioni di potenziali elettori – perché si registri e vada a votare in quella che ha definito “l’elezione più importante della nostra vita”.

DALLE PRIMARIE DI MARTEDÌ erano venuti altri segnali che Trump non è in sintonia né col Paese né con l’elettorato repubblica­no: per la prima volta in questa campagna, suoi candidati alla Camera o al Senato sono stati battuti da rivali più vicini ai conservato­ri moderati. In campo democratic­o, invece, il largo successo scontato a New York di Al e x a n d r i a O c asio- Cortez e di altri esponenti dell’a la radicale confermano l’influenza della sinistra “sanderista”. Nel 2016, i successi di Trump in Wisconsin, Michigan e Pennsylvan­ia sorpresero la sua rivale e la maggioranz­a degli osservator­i. La parabola del Michigan e della Pennsylvan­ia è paradigmat­ica: la globalizza­zione, la dislocazio­ne delle fabbriche, la crisi del manifattur­iero vi fecero perdere posti di lavoro e trasformar­ono gli operai dell’auto e dell’acciaio, sindacaliz­zati e garantiti, in sottoccupa­ti e precari, inclini ai richiami di Trump, populisti e nostalgici. A quattro mesi dal voto del 3 novembre, Biden ha un vantaggio su Trump che Hillary non aveva mai avuto nel 2016, né a livello nazionale né negli Stati in bilico.

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FOTO LAPRESSE Basso profilo Il candidato democratic­o Joe Biden durante un meeting a Philadelph­ia

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