Il car sharing e il noleggio hanno perso oltre 3 miliardi
L’emergenza sanitaria legata al Covid-19 ha colpito duramente anche noleggio e car sharing. Comparti che valgono circa un quarto del mercato auto complessivo, e che sono usciti di molto ridimensionati dal lockdown: nel trimestre marzo-aprile-maggio hanno perso 155 mila nuove immatricolazioni (tra vetture e veicoli commerciali) e poco più di tre miliardi di fatturato. Una vera e propria débâcle, se si pensa che quello dell’intero 2019 è stato di oltre sette miliardi. Ma anche l’erario ne è uscito con le ossa rotte, visto che, tra Iva e balzelli vari, il mancato incasso è stato di circa un miliardo di euro.
I NUMERI DIFFUSI nel rapporto Aniasa sulla mobilità cosiddetta pay per use e quella condivisa, sono dunque impietosi. Nel dettaglio, è stato il breve termine ad aver avuto la peggio, con un -98% nelle immatricolazioni dettato anche dal totale azzeramento della componente turismo, rispetto al lungo che ha perso “solo” il 73%. Mentre l’effetto sull’auto in sharing è stato altrettanto pesante, causa chiusura degli uffici e relativo smart working, ma anche timore di salire a bordo di mezzi che potenzialmente potevano essere ambienti di contagio: -73%.
Insomma, proprio mentre stava per spiccare il volo anche al di fuori del suo alveo naturale (quello aziendale), il noleggio si è visto tarpare le ali al pari, se non peggio, di quanto successo alla mobilità tradizionale. Eppure tutti i sondaggi ci dicono che gli italiani sono pronti a rimettersi in macchina, con ogni formula. Basta creare le condizioni perché ciò avvenga.