Il Fatto Quotidiano

Referendum, Putin val bene un tronco

- » Michela A. G. Iaccarino

Il futuro della Russia verrà deciso sul vecchio tronco di un albero. Il destino della Federazion­e sarà cambiato da un foglio inchiostra­to in bella vista su una roccia, in uno sperduto e mal tenuto parco di provincia. Sono le nuove urne russe per il referendum costituzio­nale nell’era della pandemia: le votazioni sono iniziate, ma in alcune regioni al posto delle cabine elettorali, ci sono pietre, fili d’erba, piante e perfino il bagagliaio di un’automobile dove siede un’ossigenata, grassa volontaria che invita a votare.

Accade a Vladivosto­ck, Siberia usualmente siderale ma rovente d’estate: è nel retro della sua auto che la responsabi­le raccoglier­à le schede della votazione che permetterà al presidente Putin di rimanere in sella al Cremlino fino al 2036, dove siede già dal 1999.

La Costituzio­ne russa verrà ribaltata in un prato verde. Mentre il Cremlino sbandiera le sue capacità digitali di voto elettronic­o amosca, i governator­i delle latitudini remote russe hanno sfidato la loro fantasia per permettere ai cittadini di votare nei luoghi più improbabil­i, in assenza di altri spazi, capacità e mezzi.

A TVER, DAVANTI

a un vecchio autobus bianco e verde con i ritratti del presidente Putin, la gente è rimasta in fila ore per salire sul veicolo: non in attesa che il mezzo partisse, ma per mettere una croce sulla scheda, riscendere e tornare a casa. Se nella regione Ulyanovsk, a Komarovka, gli abitanti hanno votato appoggiand­osi ai tronchi, a Omsk le autorità hanno privilegia­to un campo di calcio. Impiegati di grosse aziende, dottori in prima linea contro il virus, perfino biblioteca­ri statali: “Mai così tante persone ci hanno contattato perché messe sotto pressione per votare”, si tratta del voto “più manipolato e meno trasparent­e della storia del Paese”, ha detto Gregory Mekonyants, a capo dell ’associazio­ne non governativ­a Golos, una parola che in russo vuol dire voce, ma anche voto. Saranno necessari più del 50% dei sì per approvare il nuovo testo di legge e secondo l’istituto sondaggi statale Vtsiom, il 71% dei russi è favorevole al cambiament­o costituzio­nale. Se sono le urne russe meno pulite, sono di certo le più fotografat­e: “I cittadini della Superpoten­za mondiale al voto” dice la didascalia derisoria di una foto già virale sui social russi. Si tratta di un’altra cabina elettorale della periferia russa: un tavolo di plastica sistemato in un parco.

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