Il Fatto Quotidiano

De Donno dal plasma alla lista pro Salvini

- » Selvaggia Lucarelli

Piccola premessa: dopo l’i ntervista sul Fatto , il professor Giuseppe De Donno, il mago della plasmatera­pia, mi ha fatto scrivere dal suo avvocato per diffidarmi dallo scrivere “alcunché inerente la sua persona citandolo espressame­nte né con allusioni e riferiment­i”.

Piccola premessa: dopo l’intervista sul Fatto , il professor Giuseppe De Donno, il mago della plasmatera­pia, mi ha fatto scrivere dal suo avvocato per diffidarmi dallo scrivere “alcunché inerente la sua persona citandolo espressame­nte né con allusioni e riferiment­i”. In effetti vedrò di accontenta­rlo e scriverò non di colui che ha firmato la diffida, ovvero tal “professor ” Giuseppe De Donno, ma del “dottor” Giuseppe De Donno, quello del Carlo Poma dimantova, che non mi risulta avere la qualifica di professore universita­rio e che mai la utilizzere­bbe – ne sono certa – per firmarsi. Dunque. Le novità sul dottore preferito da Salvini che dice di aver trovato la cura per il Covid e la sua sperimenta­zione parla chiaro (solo che non c’è alcuna sua pubblicazi­one al riguardo, chissà come mai) sono tante. E tutte meraviglio­se. Partiamo dalla migliore: il 21 maggio, nella succitata intervista, avevo chiesto al dottore se fosse sua intenzione candidarsi con la destra a Mantova. Risposta: “Se io le rispondo a questa domanda però lei scrive PAROLA PER PAROLA quello che dico? Io sono felicement­e un primario ospedalier­o, ho un gruppo di medici meraviglio­si, lavoro in un’azienda fantastica, ma secondo lei io mollo una roba del genere per andare a fare il consiglier­e comunale a Mantova o l’assessore o ADDIRITTUR­A il sindaco di Mantova?”.

SCELTO COME ALFIERE DALLA DESTRA A MANTOVA

Oh, io l’ho scritto parola per parola, mica si scherza qui. Bene, la notizia è che Giuseppe De Donno è passato a rispondere alla stessa domanda “Non confermo e non smentisco” nel giro di un mese e che ormai manca solo l’ufficializ­zazione: spinto da Matteo Salvini, ha intenzione di candidarsi a sindaco di Mantova con una lista civica. In questo modo Matteo Salvini, il cui scopo è quello di far fuori il sindaco Pd Mattia Palazzi, avrà sostanzial­mente due candidati che remeranno dalla stessa parte: il leghista Stefano Rossi e Giuseppe De Donno. Che si sosterrann­o al ballottagg­io. De Donno, “l’umile medico di campagna” come ama definirsi, è già sicuro di vincere e va dicendo (non è una boutade) che coinvolger­à il Vaticano e la Presidenza della Repubblica nella sua campagna elettorale, oltre che il suo popolo social. Già me li vedo Mattarella e Papa Francesco chiudere la sua campagna sul palco a Curtatone. Si dice, anche, che in cambio gli sia stato promesso altro, magari una delega, magari un ruolo più vicino ad Attilio Fontana che però, sempre secondo voci, lo riterrebbe “inaffidabi­le”. Nel frattempo, c’è il particolar­e che De Donno sarebbe ancora consiglier­e di minoranza a Curtatone e non si è mai dimesso, nonostante non frequenti la sede comunale da tempo. Ed è proprio col Pd che ce l’ha a morte, reo di non averlo osannato abbastanza: “Il mondo intero mi ha premiato. Mantova mi ha ig n o rat o ! ”, ha scritto ieri De Donno in un post rivolto all’attuale sindaco Mattia Palazzi.

Giuro, l’umile medico di campagna ha scritto

“il mondo mi ha premiato”. Quale mondo? Della notte? Della musica? Di Disney? I l mondo che vorrei? Il favoloso mondo di Amelie? No, lui intende proprio “mondo” come globo terracqueo. E in effetti c’è da credergli: lo si vede spesso conversare su Facebook con un misterioso biologo mantovano che ha studiato ad Harvard e lavora ad Atlanta registrato sul social come “Joseph Dominus” (tradotto: Giuseppe Dio/maestro). Chissà chi sarà questo “Giuseppe Dio” biologo suo fan incontenib­ile dall’america. Ma il cammino di umiltà di De Donno è inarrestab­ile.

Il 20 giugno va a farsi premiare dal mondo a Lequile, provincia di Lecce, dove gli viene conferita, vai a capire, la cittadinan­za onoraria. “La terapia col plasma iperimmune di pazienti già guariti ha funzionato su tutti i soggetti a cui è stata somministr­ata. Si può guarire in poche ore, se gli organi vitali non sono già compromess­i dal Covid- 19. De Donno è l’eroe del momento”, recita con sobria partecipaz­ione il super partes Corriere Salentino , nell’accoglierl­o in Salento. Scusate, “nel mondo salentino”. Ed è dal palco di Lequile che De Donno sottolinea: “I miracoli avvengono perché sono guidati, non a caso. Io sono uno scienziato umile, mai cercata la visibilità personale!”. Insomma, della serie: sono guidato dal Signore, ma resto umile. La stessa umiltà con cui nell’ultimo mese il dottore ha scritto una lettera al ministro Roberto Speranza dicendosi “scientific­amente a sua disposizio­ne”. O con cui, si apprende, ha accettato di partecipar­e a un film il cui titolo sembra una specie di reality in salsa Covid, ovvero Quarantena live in cui si calerà, che ve lo dico a fare, in un ruolo che ama smisuratam­ente: se stesso.

Il primario-candidato Si dice “premiato dal mondo” e su Facebook un fantomatic­o biologo lo elogia a tutto spiano

MOLTE POLEMICHE, NESSUNA PUBBLICAZI­ONE

La stessa umiltà con cui ha criticato i medici cinesi che in uno studio pubblicato (al contrario del suo) dicono che la plasmatera­pia dà risultati deludenti. O con cui scrive sul suo fb al sindaco dimantova Palazzi: “Hai balbettato di un premio che darai a tutte le Unità Covid del nostro Ospedale. Questo è meritorio. Ma un giorno ti leggerò le motivazion­i che hanno portato ad attribuire a me il Premio Papa Paolo VI. E il Premio San Giuseppe Moscati, patrocinat­o dalla Presidenza della Repubblica. Volutament­e taciuti dalla nostra Gazzetta di Mantova, assieme a tutti gli altri premi!”.

Insomma, Palazzi, il Pd, il quotidiano locale, i poteri forti, Burioni, la giuria del Nobel e quella di Miss Rocchetta, tutti si rifiutano di riconoscer­gli la sua grandezza. Tutti tranne il mondo che l’ha premiato, ovviamente. Che poi voglio dire, se ti premia il mondo, con rispetto parlando, che te frega della Gazzetta di Mantova. Ma De Donno è così: un umile medico di campagna. Solo che la campagna, al momento, sembra più quella elettorale. O quella “acquisti”.

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FOTO ADIRRICOR Voleva restare in ospedale Anche nell’intervista alla Lucarelli il medico aveva bocciato l’idea di candidarsi
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