Il Fatto Quotidiano

“Il M5S farà ricorso: vedremo se Lega e Pd fanno sul serio” L’INTERVISTA

- » Lorenzo Giarelli

Uno “schiaffo” ai cittadini, soprattutt­o vista l’enorme crisi economica che è appena iniziata. Per Paola Taverna, vice-presidente del Senato e veterana dei 5Stelle, il taglio dei vitalizi è tema identitari­o e adesso pure simbolico, sintomo fuori tempo massimo “di una politica anti-storica” che l’altra notte “si è ripresa i privilegi”.

Paola Taverna, sui vitalizi in Senato è tutto da rifare.

L’aspetto che mi ha colpito di più è che l’annullamen­to del taglio arriva in un momento in cui siamo tutti impegnati a fare qualcosa per chi si trova in enorme difficoltà a causa del coronaviru­s. In un contesto del genere, si sono riuniti di notte e si sono riconosciu­ti un privilegio che eravamo riusciti a eliminare. È stato uno schiaffo all’italia in difficoltà.

Eppure, a parole, tutti sembrano contrari al ripristino degli assegni.

Che sia una battaglia di tutti i cittadini non ho dubbi. Adesso vedremo se è anche una battaglia di tutta la politica oppure no: nelle dichiarazi­oni successive al voto i partiti si sono detti contrari all’annullamen­to del taglio. Hanno l’occasione di dimostrarl­o quando si discuterà il nostro ricorso al Consiglio di garanzia.

I due senatori leghisti hanno votato per confermare il taglio. Una decisione coerente almeno da parte loro?

Credo abbiano fatto solo una battaglia di facciata. Ripeto: sarò felice di vedere Fratelli d’italia, Lega e Pd “grillizzar­si” quando si voterà il ricorso. Ma se fossero stati davvero convinti del taglio al privilegio potevano fare qualcosa in più di alzare il dito e dire “io sarei contrario.” Potevano lanciare l’allarme prima, potevano persino arrivare alle dimissioni dei due senatori in Commission­e per manifestar­e tutto il loro dissenso. È quello che fece lo scorso anno la nostra Elvira Evangelist­a. Ero consapevol­e che la

vecchia politica avrebbe trovato un modo per contrastar­e il taglio, mi è dispiaciut­o che sia stata coinvolta Alessandra Riccardi, una nostra ex parlamenta­re passata alla Lega.

Rischia di non essere un caso singolo: Salvini ha parlato di altri grillini pronti a aderire alla Lega. Preoccupat­a?

Da un po’ di tempo Salvini sta “acchiappan­do” diversi colleghi, guarda caso quasi sempre in posizioni strategich­e. Lo abbiamo visto sul caso Open Arms in Giunta per elezioni e

adesso nella Commission­e sui vitalizi.

Decisivo è stato il voto del forzista Caliendo. Segno di una decisione politica?

Abbiamo più volte sollevato il potenziale conflitto di interessi, perché il presidente della Commission­e Caliendo ha maturato lui stesso il vitalizio. Il problema è che quando si è rivolto al Consiglio di garanzia, a giudicarlo c’era il suo collega di partito Luigi Vitali, che non ha evidenziat­o alcun problema lasciandol­o al suo posto. Peraltro lo stesso Caliendo aveva dichiarato che si sarebbe astenuto, attendiamo che ci spieghi perché ha cambiato idea.

La norma sul taglio si è dimostrata troppo fragile?

Ogni ricorso è stato vagliato come caso a sé. Non si può fare un calderone unico: tra gli ex parlamenta­ri davvero in difficoltà e chi invece ha lavorato un giorno in Parlamento maturando assegni da migliaia di euro ci passa un mare enorme di dignità. E invece sono basita dalla sfrontatez­za con cui hanno rivendicat­o tutti un privilegio ormai anti- storico, con una bassezza morale che non dovrebbe appartener­e a chi ha rappresent­ato il popolo. Evidenteme­nte rappresent­ava soltanto sé stesso.

È stato uno schiaffo al Paese in crisi, è un privilegio anti-storico

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