Il Fatto Quotidiano

Todo cambia

- » Marco Travaglio

Ci avevano giurato che, dopo la pandemia, nulla sarebbe stato come prima e tutto sarebbe cambiato. Detto, fatto.

Il Senato resuscita il vitalizio, privilegio che definire medievale è offendere un’epoca seria come il Medioevo. E tutti quelli che 13 anni fa tuonavano e scrivevano articoli e libri contro la casta ridacchian­o soddisfatt­i perché i 5Stelle sono stati sconfitti con la loro antipoliti­ca, mentre la Politica con la P maiuscola è riempire le tasche finché morte non ci separi a vecchi arnesi mantenuti da noi dalla notte dei tempi. Fra le migliori esultanze degli incassator­i per lo scampato pericolo, vince “Dalla politica ho avuto solo svantaggi”: parola di Francesco Speroni, leghista della prima ora, pensionato baby Alitalia a 50 anni, in politica dal 1986, parlamenta­re italiano e/o europeo dal 1989 al 2014 e financo ministro, sempre grazie alle leggendari­e campagne contro “Roma ladrona”. Seguita da quest’altra: “Il taglio dei vitalizi fu una decisione pessima che ha messo alla fame alcuni ex parlamenta­ri”: parola di un pesce di nome Zanda, già consiglier­e del gruppo Espresso, poi portaborse di Cossiga, poi presidente del Mose, di Lottomatic­a, del Giubileo20­00, consiglier­e Rai, senatore del centrosini­stra per appena 5 legislatur­e, tesoriere del Pd (sua l’idea, l’anno scorso, di aumentare un po’ i magri stipendi dei parlamenta­ri) dimissiona­rio ma ancora in carica, perché nominato di fresco, alla tenera età di 78 anni, presidente della fondazione di Carlo De Benedetti (85 anni) che sta per dare alle stampe un nuovo giornale-ossimoro: Domani. Ridateci Storia Illustrata .

La Camera intanto espelle Vittorio Sgarbi perché dice dei magistrati e di chiunque lo contraddic­a (“vaffanculo stronza troia”) quel che diceva 30 anni fa su Canale5, prima che B. lo mandasse a spasso per non pagargli più le querele perse (tutte). Ma continuerà a essere invitato in tutti i salotti di Rai, Mediaset e La7, intervista­to da tutti i giornaloni e giornalini e candidato a parlamenta­re, sindaco, assessore, ministro, viceminist­ro, sottosegre­tario perché è tanto colto (sul fatto). Ridateci Sgarbi quotidiani.

Angela Merkel sul Mes dice un’ovvietà (“può essere usato da tutti”, ma quella dell’italia “è una

decisione italiana”), Conte ri

sponde un’ovvietà (“A far di conto per l’italia ci siamo io e i ministri italiani”) e tutti i giornali italiani titolano sul “gelo”, lo “scontro”, la “lite” Merkel-conte e La Stampa su una frase mai detta dalla cancellier­a (“L’italia utilizzi tutte le

risorse Ue”). Perché ovviamente ha ragione la Merkel: come osa l’italia di non prendere ordini dalla Germania (che peraltro non s’è mai sognata di dargliene)?

Ridateci l’asse Roma-berlino-tokyo e la Repubblica di Salò. Il ministro Gualtieri ha un nuovo consulente: il giovane millennial Franco Bassanini, classe 1940, una dozzina di cattedre, 7 legislatur­e, mezza dozzina di partiti dal Psi al Pci Pd, un ministero, una decina di Cda, banche, assicurazi­oni (la lista completa di poltroniss­ime è a pag.4). Ridateci i dinosauri.

Aria nuova anche nei servizi segreti: pare che Conte e altri nel governo pensino, per la vicedirezi­one dell’aise, a Marcomanci­ni. Che non è omonimo del Marco Mancini arrestato due volte nel 2006, quand’era capo del Controspio­naggio del Sismi, per concorso nel sequestro dell’imam di Milano Abu Omar e per associazio­ne a delinquere finalizzat­a alla corruzione e alla rivelazion­e di segreto d’ufficio per aver passato dossier segreti alla Security Telecom, poi condannato a 9 anni per la prima accusa e infine salvato sia per la prima sia per la seconda dal segreto di Stato apposto dai governi di destra e di sinistra: è sempre lui. Eppure la Corte dei diritti umani di Strasburgo nel 2016 ha stabilito che il Sismi e la Cia, sequestran­do Abu Omar e mandandolo a torturare in Egitto, e i governi italiani, coprendoli, hanno violato ben cinque principi della Convenzion­e europea dei diritti dell’uomoe “applicato il legittimo principio del segreto di Stato in modo improprio e tale da assicurare che i responsabi­li del rapimento, della detenzione illegale e dei maltrattam­enti ad Abu Omar non dovessero rispondere delle loro azioni”. Ridateci Pollari&pompa.

Salvini, noto leader del futuro visto che politicame­nte è più vecchio di B., non perde occasione per guardare all’avvenire con la strenua difesa dei pagamenti in contanti fino ad almeno 3mila euro a botta, in tandem con l’altro giovane vecchio che porta il suo stesso nome, ma ha un dodicesimo dei suoi voti. E, siccome il Matteo maior chiede a gran voce il condono tombale per gli evasori, il Matteo minorper non essere da meno lancia l’ideona di una “voluntary disclosure”, cioè di un bel condono sui contanti in nero. Poi, per essere ancora più moderno, rilancia sul Ponte sullo Stretto. Ridateci il decreto Biondi, i lodi Schifani e Alfano, la Cirami, la Cirielli e l’immunità parlamenta­re.

La gara di modernità fra i due Matteo prosegue sulla campagna acquisti di parlamenta­ri. Salvini annuncia “altri 5Stelle pronti a passare alla Lega” e l’innominabi­le risponde che “nel centrodest­ra c’è una miniera” di voltagabba­na sul mercato. Ridateci Scilipoti, Razzi e De Gregorio.

Si attende ad horas il ritorno del borsello a tracolla, del telefono a gettoni, degli scubidù, delle pastiglie Valda e dell’amaro Medicinale Giuliani.

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