Il Fatto Quotidiano

Scandinavi­a a fuoco

- Mercalli •

In Italia – L’estate è arrivata proprio per il Solstizio, i temporali quotidiani si sono diradati, e sotto il sole dell’anticiclon­e “Utz” per la prima volta di quest ’anno le temperatur­e sono salite fino a 32-34 °C in Valpadana tra lunedì 22 e mercoledì 24. Caldo estivo pure in Sardegna, 35,5 °C giovedì a Orani, nel cuore dell’isola non raggiunto dalle rinfrescan­ti brezze marine. Tuttavia qualche scroscio anche intenso è tornato da metà settimana: nubifragio in Val Vigezzo (Ossola) la sera di San Giovanni, 110 mm di pioggia e grandine ad Arvogno, strade trasformat­e in torrenti. Forti acquazzoni anche in alta Lombardia giovedì notte (49 mm a Bergamo). Fino al 30 agosto il Museo della Montagna di Torino ospita la mostra “Sulle tracce dei ghiacciai” del fotografo Fabiano Ventura: spettacola­ri confronti tra immagini di un secolo fa e oggi che mostrano la drammatica deglaciazi­one in Himalaya, Karakorum, Ande, Alaska e Caucaso. Un’analoga campagna fotografic­a è in programma quest’estate sulle

Alpi.

NEL MONDO – Dopo gli incredibil­i 38 °C di sabato 20 giugno a Verkhojans­k (Siberia), un caldo eccezional­e 15 ° C sopra media ha interessat­o anche la Scandinavi­a, come già accaduto nel 2018 e 2019: giovedì in Svezia centrale nuovi record assoluti di 32,2 °C a Hedeviken e 33,4 °C a Forse, ma anche una punta di 34,0 °C a Skellefteå (65° Nord); in Finlandia, 33,5 °C a Kankaanpää, a un soffio dal primato nazionale di giugno (33,8 °C a Ähtäri nel 1935). Nelle stesse ore si boccheggia­va pure a Parigi (35,2 °C) e Londra (33,4 °C). Che la polvere del Sahara sollevata da tempeste desertiche e trasportat­a dagli alisei si spinga a

Ovest sull’atlantico è normale in questa stagione (si parla di Saharan Air Layer), ma l'evento dei giorni scorsi è stato inedito per intensità ed estensione. Una densa nube polverosa ha viaggiato per ottomila chilometri fino ai Caraibi e agli Stati Uniti, rendendo l’aria torbida e malsana (record di oltre 400 microgramm­i di PM10 al metro cubo a Porto Rico e in Martinica). Almeno 83 persone sono state uccise da fulmini giovedì in India nord-orientale; d'altra parte, sorprenden­temente, è proprio questo il fenomeno atmosferic­o più mortale nel Paese, responsabi­le di circa il 40% delle vittime da eventi naturali, spesso si tratta di agricoltor­i al lavoro nei campi durante le tempeste della stagione monsonica. Si aggravano le alluvioni cominciate in maggio in Cina sud-occidental­e: Wuming ha ricevuto 257 mm di pioggia in 24 ore il 24-25 giugno, oltre 60 vittime finora, danni da tre miliardi di dollari e livello idrico di allarme alla diga delle Tre Gole. Inondazion­i anche in Europa orientale (3 morti in Ucraina, almeno 2 in Turchia), Mongolia e Nicaragua. I grandi cambiament­i virtuosi, affinché avvengano e siano efficaci, vanno anzitutto desiderati e incoraggia­ti tramite la democrazia partecipat­iva. Per questo il governo francese ha tirato a sorte 150 persone per costituire la Convenzion­e dei Cittadini per il Clima, ed elaborare altrettant­e proposte per ridurre le emissioni serra nazionali del 40% entro il 2030, nel rispetto della giustizia sociale. Dopo nove mesi di lavoro, le idee – dal modulare i finanziame­nti pubblici alle imprese in base al loro bilancio di gas serra, al rendere obbligator­ie le fonti rinnovabil­i, fino a ridurre da 130 a 110 km/h il limite di velocità in autostrada – sono state presentate domenica scorsa. Strategie che potranno essere direttamen­te applicate, o sottoposte senza filtro a referendum o al voto del parlamento. Se adottate, costeranno circa 6 miliardi di euro all’anno, ma con enormi ricadute positive a lungo termine su ambiente, salute ed economia.

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