Il Fatto Quotidiano

Amministra­tive: il ballottagg­io potrebbe essere fatale a Macron

- » Luana De Micco

La Francia difficilme­nte potrà dimenticar­e queste strane elezioni municipali vissute in piena pandemia. Oggi è il ballottagg­io, che si tiene insolitame­nte a tre mesi dal primo turno e riguarda poco meno di cinquemila Comuni, poiché circa 30 mila sindaci sono già stati eletti al primo turno. La posta in gioco però è alta perché si decide il colore di alcune grandi città, tra cui Parigi, ma anche Lione, Marsiglia o Lille. Tre mesi dopo quel primo surreale turno del 15 marzo, con scuole e ristoranti già chiusi e a due giorni dal lowkdown, la paura del virus, anche a causa dei nuovi cluster in Francia e in Europa, c’è ancora. Stando ai sondaggi l’astensione potrebbe essere persino superiore a quella già da record, oltre il 55%, del primo turno. Il voto di oggi si sarebbe dunque dovuto tenere il 22 marzo, ma lo scrutinio era stato congelato. Nel frattempo il Covid ha ucciso quasi 30 mila persone in Francia. Queste elezioni si annunciano un fallimento per Macron che aspetta solo di voltare pagina e preferisce concentrar­si sulla “svolta” promessa ai francesi, con un probabile imminente rimpasto di governo.

A questo proposito, l’esito del voto a Le Havre sarà rilevante: nella città portuale del nord il favorito infatti è il popolare premier Edouard Philippe, sostenuto da LaRem, di cui non ha mai preso la tessera. Se Philippe resterà o no alla testa del governo molto dipenderà da questo voto. La disfatta di LaRem non dovrebbe riguardare solo Parigi ma è vero che nella capitale è un disastro: prima c’è stata la candidatur­a dissidente del matematico Cédrid Villani, poi lo scandalo a luci rosse del fedele marcheur Benjamin Grivaux, infine la campagna senza slancio di Agnès Buzyn, l’ex ministra della Salute screditata per la cattiva gestione dell’emergenza Covid. A Parigi la rielezione della socialista Annehidalg­o, che guida la capitale da sei anni, sembra scontata, grazie anche all’alleanza con i Verdi. Da parte sua Rachida Dati, candidata Les Républicai­ns, spera di attirare i voti dei delusi di Buzyn, ma i sondaggi non le sono favorevoli. Per molti osservator­i, l’ex ministra di Sarkozy avrà avuto il merito di “resuscitar­e” la destra. Nel resto della Francia, l’alleanza della gauche, con un capolista Ps o Verde, potrebbe risultare vincente. Città come Marsiglia e Lione potrebbero risvegliar­si ecologiste. Occhio anche a Perpignan, grande città del sud, che potrebbe essere scippata alla destra da Louis Alliot, ex numero due del Rassemblem­ent National ed ex compagno di Marine Le Pen.

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CANDIDATO IL PREMIER PHILIPPE FAVORITO A LE HAVRE

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