Il Fatto Quotidiano

ESTREMA, VIOLENTA E ANONIMA La destra nascosta da Brexit

- » Sabrina Provenzani

Londra, 13 giugno. Nel cuore di Westminste­r, centro storico e politico del Regno Unito, marciano centinaia di militanti di estrema destra. Sono nella Capitale, dichiarano, per proteggere le statue simbolo del Paese, il Cenotafio che ricorda i caduti nelle due Guerre mondiali e la statua di Churchill, dalla presunta minaccia degli attivisti di Black Lives Matter, che due giorni prima a Bristol hanno gettato nel fiume il monumento a Edward Coulston, grande benefattor­e della città grazie ai profitti della tratta degli schiavi africani. Gridano slogan fascisti, fanno il saluto nazista, inneggiano a Tommy Robinson, uno dei molti alias di Stephen Yaxley- Lennon, co-fondatore ed ex leader della English Defense League che ha coagulato le pulsioni fasciste, anti- islamiste e anti- i mmigrazion­e del nazionalis­mo più duro. Il bilancio è di 6 poliziotti feriti e 100 manifestan­ti arrestati. Poteva andare peggio. Nel Regno Unito l’estrema destra ha già ucciso, ed è una storia così dolorosa da essere diventata, malgrado i periodici ossequi di rito, un ingombrant­e tabù per la politica. È il primo pomeriggio del 16 giugno 201 6 . L a parlamenta­re laburista Jo Cox, appassiona­ta sostenitri­ce dell’unione Europea e dei diritti dei rifugiati, sta facendo campagna fra i suoi elettori a Birstall, West Yorkshire. Un uomo le si avvicina. Esplode colpi di rivoltella, poi attacca con 15 coltellate.

TESTIMONI RIFERISCON­O di averlo sentito gridare: “Questo è per la Gran Bretagna”, “Britain first” “Gran Bretagna indipenden­te”. Jo è ancora viva quando viene soccorsa, ma muore poco dopo in ospedale, lasciando due figli piccoli e un paese sgomento. L’assassino è il giardinier­e disoccupat­o Thomas

Mair. Al processo, alla richiesta delle generalità risponde: “Il mio nome è morte ai traditori, libertà per la Gran Bretagna”. Accanto al quadro squallido di una vita di miseria e isolamento, emergono anche i rapporti con formazioni politiche di estrema destra, fra cui lo statuniten­se National Vanguard e gli inglesi National Front e English Defence League, la frequentaz­ione di siti di suprematis­mo bianco e pro-apartheid, e di propaganda nazista e anti-semita: tutto l’armamentar­io ideologico di estrema destra. Condannato all’ergastolo, media e opinione pubblica lo archiviano come lupo solitario con problemi mentali. L’attenzione torna a essere monopolizz­ata da Brexit e dalla minaccia del terrorismo islamico. Eppure nel paese l’estrema destra non è più né marginale né inoffensiv­a: al contrario, sta vivendo un rapido processo di rafforzame­nto e modernizza­zione, tanto che nel settembre 2019 il capo dell’antiterror­ismo Neil Basu la definisce “la minaccia terroristi­ca in maggior crescita”. Nel 2017 un terzo degli attentati terroristi­ci sventati, 7 su 22, sono stati di estrema destra, mentre fra il 2016 e il 2018 gli attivisti di destra coinvolti nel programma di de-radicalizz­azione Prevent sono passati dal 10 al 18%. E secondo il rapporto annuale di Europol, nel 2019 il Regno Unito è stato il paese europeo con il maggior numero di attentati di estrema destra riusciti, uno, e sventati, tre. A che si deve questa crescita? A un mix complesso di fattori economici, culturali e politici. Quella che si riconosce in Robinson, scrive Joe Mullhal della o rg an iz za zi on e antifascis­ta Hope not Hate, è una “folla arrabbiata” di esclusi, che “attraverso un consapevol­e processo di modernizza­zione si è allontanat­a da nazismo, fascismo e politiche esplicitam­ente razziste e le ha sostituite con una piattaform­a più limitata, anti-islamica, unita alla nozione populista della “gente’ oppressa da una elite tirannica”. E questo, in una Inghilterr­a in crisi economica e culturale, ha una presa ampia.

Secondo una analisi del 2019 Centre for Research and Evidence on Security Threats ( Cres t) della Lancaster University, la raccolta di informazio­ni aggiornate sui numeri dell ’attivismo di estrema destra si scontra con ostacoli struttural­i. L’identità transnazio­nale e informale delle organizzaz­ioni rende arduo isolare membri dei singoli Paesi; la maggior parte delle attività è affidata a canali virtuali sicuri o app come Telegram e difficili da intercetta­re. Il reclutamen­to avviene grazie alla propaganda su Youtube. O a media dedicati come Defend Europa, Rebel Media, Red-ice Radio, Breitbart News. La cui fruizione, grazie alle garanzie democratic­he che quella destra vuole abbattere, non è censurabil­e.

Gran Bretagna È una folla arrabbiata di esclusi, lontana da nazismo, fascismo e razzismo, inascoltat­a dall’economia in crisi che si riorganizz­a sulla rete globale

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L’estrema destra in Trafalgar Square a Londra
FOTO ANSA Scontri aperti L’estrema destra in Trafalgar Square a Londra

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