L’ondata di virologi in tivù: il professor Galli batte tutti
MARZO E APRILE Nei programmi medici ed esperti hanno sostituto i politici: svetta il prof del Sacco di Milano, seguono Pregliasco e Rezza
Tra gli effetti mediatici della pandemia c’è anche quello di avere promosso a vere e proprie star alcuni scienziati che forse mai avrebbero pensato di vedere le loro tesi diventare oggetto di discussione alla stessa stregua dei problemi della Juve o dell’ultima bega tra premier e opposizione. Durante la crisi tg e talk hanno dato la parola a soggetti prima fortemente minoritari. Per dire: a gennaio i soggetti politici o istituzionali nei tg totalizzavano oltre l’80% del parlato con punte del 90%, a marzo-aprile il dato scende in alcuni casi anche di 20-30 punti.
VISTA L’ECCEZIONALITÀ
della situazione era naturale che ciò accadesse, però in una informazione politicamente intossicata come la nostra il cambio di rotta si nota. La rete che più si distingue è La7 nei cui programmi il 64% del tempo di parola va ad attori né politici e né istituzionali, mentre Mediaset e la Rai si fermano intorno al 50%. Curiosamente la stessa cosa a La7 non riesce con il telegiornale, dove questi ultimi ad aprile si mangiano tutto il tempo (90% ).
A stilare una classifica dei soggetti sociali che più di altri hanno parlato durante la crisi pandemica in inchieste, approfondimenti e programmi (esclusi i tg) ci accorgiamo di qualche sorpresa. Ad esempio il chiacchierato e pur loquace
Burioni appare sorprendentemente molto indietro rispetto a figure apparentemente meno presenzialiste. Nei programmi di marzo-aprile delle sette reti principali l’esperto più gettonato è Galli con oltre 14 ore di parlato, seguito da Pregliasco e Rezza. Ricciardi e Borrelli sono lontani con poco più di 6 ore e mezza. Lo è, appunto, ancor di più Burioni con 2 ore e 7 minuti. Sempre con sorpresa scopriamo che Crisanti, il vero artefice del ‘miracolo’veneto e del successo politico di un sopravvalutato Zaia, è invece il meno interpellato della categoria (compare solo nella top 20 di Rai2 con 32 minuti). Il bello è che ogni rete ha il suo esperto di riferimento: a Rai1 primeggia l’istituzionale Ricciardi ( consulente del ministro), a Rai2 il salottiero Burioni (di casa da Fazio), a Rai3, così come a Rete4 e a Canale 5, lo scontroso Galli (sessantottino non pentito), mentre a La7 il dolente Pregliasco.
Lo scoppio della pandemia ha spinto il Garante a monitorare sulle varie reti oltre ai virologi anche la presenza dei giornalisti delle varie testate. Il risultato di una tale inedita ricognizione nei programmi di Rai, Mediaset e La7 può essere interessante. Incontrastato leader di questa singolare graduatoria è il direttore del Giornale Alessandro Sallusti, con oltre 4 ore di parlato realizzate soprattutto su La7 e Rete4.
DIETRO DI LUI nell’ordine Massimo Giannini e il nostro Antonio Padellaro (poco più di tre ore entrambi). Non solo. A dare molto spazio ai giornalisti sono soprattutto due reti, Rete4 e La7, ma è la prima che si conferma sfacciatamente nel ruolo di house organ della destra: infatti a Rete4 non solo i politici ma anche i giornalisti sono scelti a senso unico. Nel periodo preso in esame nella top 20 delle presenze complessive della rete c’è un solo specialista, il dottor Galli. Poi troviamo sette politici della destra, tre di centrosinistra (il premier più Casini e Renzi!), mentre dei 9 giornalisti presenti sei sono convinti militanti della destra (nell’ordine Feltri, Maglie, Capezzone, Belpietro, Sallusti e Liguori), a parte la Fusani e, infine, Labate e Rampini. Insomma a parlare di virus ed epidemie Rete4 ha chiamato più che esperti, politici e giornalisti di destra. La questione televisiva non è morta, occorre che al governo qualcuno se ne accorga.
La classifica Il loquace Burioni è soltanto decimo nella top ten. Mentre fra i giornalisti il più presente è il direttore Sallusti