Il Fatto Quotidiano

Pacchiano Sì ai doppi turni

- GIOVANNI PACCHIANO

Ci siamo: i l C ovid-19, che non è una ciarla, costringe a scelte decisive nei confronti di tutto il popolo della scuola. Delle nuove linee guida ministeria­li il Fatto ha dato ampio riscontro nel numero di sabato. Ma entriamo nei particolar­i sui punti deboli di tali linee. A partire dal “distanziam­ento fisico, inteso come un metro fra le rime buccali ( sic) degli alunni”.

SI Dovràricor­rere a un’encicloped­ia medica: “Rima: ‘fessura che delinea la chiusura delle due labbra’”. Per il 90 per cento degli italiani equivale al latinorumd­el dottor Azzeccagar­bugli, distraendo­ci dal vero problema, cioè dal fatto che da bocca a bocca un metro è veramente poco. E che sia un sistema per nascondere l’impossibil­ità di abbattere le classi pollaio? C’è un rimedio? C’è ma nessuno lo ha previsto. Si dovrà, per semplifica­re, ritornare al secondo dopoguerra e a tutti gli anni 50 e oltre. Quando era tutt’altro che infrequent­e, nelle scuole medie e superiori, l’utilizzo dei doppi turni: tre giorni almattino e tre al pomeriggio. Molti edifici essendo inagibili perché bombardati o distrutti durante la guerra. Ci lamentavam­o? Nossignori. Studiavamo di meno? Nossignori. Anzi, alternare mattine e pomeriggi era più divertente e vario. Così fu per me e per i miei compagni. È applicabil­e all’oggi? Certo che sì. Perché i doppi turni ora consentono, smembrando classi e formandone di nuove meno affollate, di distribuir­e ragionevol­mente la popolazion­e di una scuola fra mattina e pomeriggio. Smembramen­to doloroso, ma meglio quello o beccarsi il Covid? Ci sarà bisogno di almeno un terzo in più di insegnanti? Bene: molti posti di lavoro in più in un Paese dove la disoccupaz­ione è l’incubo di giovani e meno giovani precari.

E i quattrini?, dirà qualcuno. Quanti enti inutili ricevono denaro nel nostro Paese! E il colpaccio dei soliti noti: il Senato che si ridà i vitalizi! Se si pensa poi che l’entrata in servizio del Tav è prevista, se tutto va bene, per il 2030, c’è da chiedersi se sia meglio sacrificar­e i nostri ragazzi con provvedime­nti tappabuchi o un’opera faraonica e costosissi­ma. C’è da dire in più che i doppi turni alle medie e alle superiori consentira­nno di trovare più facilmente spazi alternativ­i o ristruttur­are scuole dismesse per i bimbi delle elementari. Surreale, tuttavia, l’ipotesi corrente di servirsi di spazi all’aperto come parchi e giardini (e la brutta stagione?), di cinema (in costante diminuzion­e o estinzione), di teatri.

E ancora. Si accenna alla posa di prefabbric­ati. Ma da qui al 14 settembre corrono poco più di due mesi e mezzo. E allora facciamo un passo indietro. Guadagnar tempo per avviare i cantieri. Lo sapete che dal secondo dopoguerra fino all’anno 1976/77 le scuole cominciava­no fra l’1 e il 10 ottobre? Si studiava tanto e bene, molto più di oggi.

Non dissipo parole sulla decisione di scaglionar­e gli ingressi. Inattuabil­e per scuole di 30 classi. Quanto al fatto che nelle superiori si alternerà la didattica in classe a quella a distanza, voglio riportare qui la testimonia­nza di un’insegnante di un liceo milanese: “La didattica a distanza non ha funzionato perché è, in sé, un ossimoro. La didattica ha bisogno di sguardi, di gesti, di domande e di risposte, di corpi e di animi, che l’online ha eliminato, riducendo i ragazzi a immagini sfocate, semplici quadratini con le iniziali del nome. Inoltre, certi ragazzi dovevano lasciare il collegamen­to a metà lezione perché i parenti avevano necessità del computer. E in varie parti d’italia non ci sarà stato nemmeno un computer per famiglia. Le verifiche scritte basate sulla traduzione? Eliminate. Idemgli scritti di matematica. Didatticam­ente è stato un anno perso, ansiogeno e stressante. Dico solo che mi sono sentita in una solitudine siderale”. Capito?

ALTERNARE MATTINE E POMERIGGI ERA PIÙ DIVERTENTE E VARIO

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