“Pronto un altro killer per uccidere il pm Gratteri”
Sei mesi dopo, ancora minacce per il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri. Più le indagini vanno avanti e più la ’ndrangheta manifesta tutta la sua insofferenza nei confronti del capo dei pm antimafia. Le cosche vibonesi, che tra qualche settimana compariranno alla sbarra nel processo “Rinascita-scott”, preparerebbero un attentato per superare la protezione della scorta e ucciderlo. La notizia è stata appresa dagli investigatori fuori dalla Calabria e la Procura di Salerno, competente sulle indagini che riguardano i magistrati del distretto di Catanzaro, avrebbe già aperto un fascicolo contro ignoti.
Alla compagnia dei carabinieri di Lagonegro (Potenza) nei giorni scorsi è arrivata una lettera anonima in cui c’è scritto che la cosca Mancuso ha incaricato un suo uomo di fiducia di portare a termine l’attentato. Proverrebbe da ambienti vicini alla famiglia mafiosa di Limbadi. Non si conoscono i dettagli del progetto che, però, sarebbe già in fase avanzata. Tant’è vero che la missiva indicherebbe anche il nome del killer, residente a Belvedere Marittimo (Cosenza).
Gli inquirenti stanno verificando la segnalazione per capire quanto è alto il rischio per il procuratore Gratteri. Non è la prima volta che finisce nel mirino delle cosche. Sei mesi fa era emerso un altro progetto di attentato al magistrato calabrese: un confidente aveva riferito agli investigatori che alcuni boss avevano chiesto a una cosca del Cosentino di occuparsi dell’organizzazione di un attentato contro Gratteri e la sua scorta. Attentato che, fortunatamente, non è avvenuto ma per il quale era stato assoldato un killer esperto e in grado di usare un fucile ad alto potenziale. Su quella vicenda sono ancora in corso indagini che adesso potrebbero intrecciarsi con l’inchiesta sulla lettera spedita ai carabinieri di Lagonegro.