Il Fatto Quotidiano

Quel dilemma di Philippe: resta premier o lascia Manu?

- L.D.M.

Tutti gli occhi su Edouard Philippe. Resterà capo del governo o lascerà Parigi per fare il sindaco a Le Havre? La sua partenza dall'esecutivo sembrava inevitabil­e fino a pochi giorni fa.

Ma domenica sera il premier, già molto apprezzato per come ha gestito la crisi sanitaria, ha anche vinto la sfida delle municipali, con una vittoria senza appello (58,8%). Per Emmanuel Macron questo è l'unico risultato di cui può vantarsi in un'elezione disastrosa per lui e per il suo partito Larem. Ma il successo di Philippe accentua ancora di più il dilemma politico del presidente: è il caso o no di congedare Philippe in vista di un prossimo rimpasto di governo? Il presidente esita. Ieri per lui ennesimo impegno, l'incontro con Angela Merkel: "Sono felice di ritrovare Angela Merkel per andare avanti sul piano di rilancio europeo che consentirà di superare la crisi economica e sociale": lo ha twittato il presidente francese in visita al castello di Meseberg, in Germania, per incontrare la cancellier­a tedesca. "Faremo tutto il possibile - ha scritto Macron - per convincere i nostri partner. L’EUropa ne ha bisogno".

Ma è il fronte interno che per ora più preoccupa il presidente francese. La crisi del Covid-19 ha fatto emergere tra i due uomini diversi disaccordi. Le tensioni sono state palpabili quando si è trattato di prendere misure drastiche per il paese. La rottura era nell'aria. Ma nel frattempo il premier si è guadagnato la stima dei francesi. È sempre più popolare e lo è molto più dimacron, sfiorando il 50% dei consensi, mentre il presidente resta al di sotto del 40%. Inoltre, stando ad un sondaggio Harris Interactiv­e di due giorni fa, il 55% dei francesi vuole che resti a capo del governo anche in caso di rimpasto. Come sostituire un premier così popolare rischiando di mettersi contro, ancora di più, l'opinione pubblica?

Macron ha promesso una “svolta” nella sua politica. Ma si potrà davvero parlare di “svolta” riconferma­ndo Philippe? Dopo la vittoria a Le Havre, il premier, che viene dalla destra Les Républicai­ns e non ha la tessera Larem, è oggi ancora più forte. E se diventasse un rivale in vista delle elezioni presidenzi­ali del 2022, non così lontane? Qualunque decisione Macron prenderà potrebbe avere un impatto politico forte. Ma intanto, per evitare chiacchier­e, il presidente domenica sera ha preso il telefono, ha chiamato il suo premier e si è congratula­to con lui della bella vittoria.

IL MINISTRO ORMAI È PIÙ POPOLARE DEL PRESIDENTE

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