Aiutino leghista al megastore della Esselunga
Una variante “ad aziendam”. Una modifica urbanistica voluta dalla Lega per indebolire Conad e favorire Esselunga. L’ultima battaglia dei supermercati va in scena a Forlì, storica roccaforte della sinistra conquistata nel 2019 da una coalizione guidata dal salviniano Gian Luca Zattini. Il Fatto ha ottenuto l’audio di una riunione della Lega tenutasi il 22 maggio scorso nella sede cittadina del partito. Un vertice condotto dal vicesindaco Daniele Mezzacapo alla presenza dei consiglieri comunali leghisti. Tema? Un supermercato da 2.500 quadri da costruire nell’area compresa fra via Bertini e via Balzella: il primo punto vendita di Esselunga in Romagna.
SVOLGIMENTO. “Noi ingenuamente abbiamo pensato, “1.500 o 2.500 cosa cambia?”. Non ci sembrava una rivoluzione. Invece, 2.500 metri quadri non è tanto collegato alla dimensione, ma al soggetto che arriva a Forlì”. A pronunciare queste parole è proprio Mezzacapo, che ha anche la delega all’urbanistica. Il vicesindaco non ha mai detto pubblicamente che quella modifica è necessaria per accontentare il colosso dei supermercati guidato oggi da Marina Caprotti. E nemmeno che la Lega sta facendo di tutto per mettere i bastoni fra le ruote a Conad. Tesi che invece il politico salviniano ha esposto senza remore nella riunione a porte chiuse. “Il soggetto che arriverebbe a Forlì fa 36 milioni di euro di opere, vuol dire 36 milioni di euro di lavori in città, arrivano 500 nuovi posti di lavoro. Ve lo dico perché di voi mi fido: si parla di Esselunga”, dice il vicesindaco ai consiglieri comunali leghisti che dovranno votare la variante urbanistica. Queste parole, come detto, sono state pronunciate il 22 maggio scorso, un mese prima che la catena di supermercati annunciasse pubblicamente il suo interessamento ad aprire un megastore a Forlì per mettere la prima bandierina in Romagna. I giornali locali hanno iniziato a scrivere del caso pochi giorni prima della riunione leghista. Il 19 maggio, infatti, in commissione consiliare a Forlì viene presentato il progetto del nuovo centro commerciale. In concreto, l’obiettivo è modificare il piano varato nel 2017 dalla giunta di centrosinistra, introducendo la possibilità di realizzare un'area destinata al commercio alimentare da 2.500 metri quadri. Proprio quello che serve ad Esselunga per aprire uno dei suoi supermercati. L’idea di un nuovo megastore in periferia crea però subito polemiche. Si schierano contro fin da subito le associazioni Confcommercio e Confesercenti, convinte che il nuovo progetto danneggerà i commercianti del centro storico. Seguono a ruota Legacoop, sindacati, comitati locali spaventati dall’aumento del traffico, la stessa Conad. Pure alcuni consiglieri della maggioranza di centro destra dicono no.
AL DI LÀ DELL'ESITO della vicenda – le variante urbanistica dev’essere ancora votata in consiglio comunale –, l’audio ottenuto dal Fatto permette di raccontare aspetti inediti della guerra dei supermercati, in particolare il tentativo di Esselunga di penetrare, sfruttando l’appoggio politico della Lega, in territori storicamente governati dalla sinistra e dominati commercialmente da Conad o dalle coop un tempo “rosse”.
Questo è quello che sostiene Mezzacapo davanti ai suoi consiglieri. Conad, dice nella riunione a porte chiuse il vicesindaco di Forlì, “è la cassaforte del Partito democratico. Alla prima volta che ci siamo messi contro Conad – perché noi qui ci siamo messi contro Conad – ci ha rovesciato addosso, per nostra ingenuità amministrativa, un mare di merda che non ce l’aspettavamo. Perché prima hanno coinvolto tutti i sindacati dalla loro parte, qualunque cosa potesse essere coinvolta l’hanno coinvolta contro di noi, anche le associazioni”. Conclusa l’analisi del nemico, Mezzacapo spiega ai suoi perché l’interesse di Esselunga su Forlì è arrivato proprio ora. “Come è cambiata l’aria a Forlì, Esselunga si è riattivata, perché era già stato bocciato il progetto una volta”. Subito dopo il vicesindaco si fa interprete del pensiero della società dei Caprotti: “Be’, cazzo, ora c’è un giunta di centrodestra, vuoi che non mi facciano entrare? Questo è un mio pensiero”, tiene a precisare subito dopo, “io in realtà non li ho mai incontrati”.
DI CERTO, a livello nazionale il feeling tra la Lega e la catena di ipermercati milanese non è una novità. Come rivelato da L’E s p re ss o , nel 2016 Esselunga ha donato 40 mila euro alla Più Voci, l’associazione fondata dal tesoriere leghista Giulio Centemero. Un bonifico che, secondo la Procura di Milano, equivale a un finanziamento illecito al partito.
Ci mettiamo contro Conad, la cassa del Pd Ma sono 500 posti di lavoro