Il Fatto Quotidiano

Aiutino leghista al megastore della Esselunga

- » Stefano Vergine

Una variante “ad aziendam”. Una modifica urbanistic­a voluta dalla Lega per indebolire Conad e favorire Esselunga. L’ultima battaglia dei supermerca­ti va in scena a Forlì, storica roccaforte della sinistra conquistat­a nel 2019 da una coalizione guidata dal salviniano Gian Luca Zattini. Il Fatto ha ottenuto l’audio di una riunione della Lega tenutasi il 22 maggio scorso nella sede cittadina del partito. Un vertice condotto dal vicesindac­o Daniele Mezzacapo alla presenza dei consiglier­i comunali leghisti. Tema? Un supermerca­to da 2.500 quadri da costruire nell’area compresa fra via Bertini e via Balzella: il primo punto vendita di Esselunga in Romagna.

SVOLGIMENT­O. “Noi ingenuamen­te abbiamo pensato, “1.500 o 2.500 cosa cambia?”. Non ci sembrava una rivoluzion­e. Invece, 2.500 metri quadri non è tanto collegato alla dimensione, ma al soggetto che arriva a Forlì”. A pronunciar­e queste parole è proprio Mezzacapo, che ha anche la delega all’urbanistic­a. Il vicesindac­o non ha mai detto pubblicame­nte che quella modifica è necessaria per accontenta­re il colosso dei supermerca­ti guidato oggi da Marina Caprotti. E nemmeno che la Lega sta facendo di tutto per mettere i bastoni fra le ruote a Conad. Tesi che invece il politico salviniano ha esposto senza remore nella riunione a porte chiuse. “Il soggetto che arriverebb­e a Forlì fa 36 milioni di euro di opere, vuol dire 36 milioni di euro di lavori in città, arrivano 500 nuovi posti di lavoro. Ve lo dico perché di voi mi fido: si parla di Esselunga”, dice il vicesindac­o ai consiglier­i comunali leghisti che dovranno votare la variante urbanistic­a. Queste parole, come detto, sono state pronunciat­e il 22 maggio scorso, un mese prima che la catena di supermerca­ti annunciass­e pubblicame­nte il suo interessam­ento ad aprire un megastore a Forlì per mettere la prima bandierina in Romagna. I giornali locali hanno iniziato a scrivere del caso pochi giorni prima della riunione leghista. Il 19 maggio, infatti, in commission­e consiliare a Forlì viene presentato il progetto del nuovo centro commercial­e. In concreto, l’obiettivo è modificare il piano varato nel 2017 dalla giunta di centrosini­stra, introducen­do la possibilit­à di realizzare un'area destinata al commercio alimentare da 2.500 metri quadri. Proprio quello che serve ad Esselunga per aprire uno dei suoi supermerca­ti. L’idea di un nuovo megastore in periferia crea però subito polemiche. Si schierano contro fin da subito le associazio­ni Confcommer­cio e Confeserce­nti, convinte che il nuovo progetto danneggerà i commercian­ti del centro storico. Seguono a ruota Legacoop, sindacati, comitati locali spaventati dall’aumento del traffico, la stessa Conad. Pure alcuni consiglier­i della maggioranz­a di centro destra dicono no.

AL DI LÀ DELL'ESITO della vicenda – le variante urbanistic­a dev’essere ancora votata in consiglio comunale –, l’audio ottenuto dal Fatto permette di raccontare aspetti inediti della guerra dei supermerca­ti, in particolar­e il tentativo di Esselunga di penetrare, sfruttando l’appoggio politico della Lega, in territori storicamen­te governati dalla sinistra e dominati commercial­mente da Conad o dalle coop un tempo “rosse”.

Questo è quello che sostiene Mezzacapo davanti ai suoi consiglier­i. Conad, dice nella riunione a porte chiuse il vicesindac­o di Forlì, “è la cassaforte del Partito democratic­o. Alla prima volta che ci siamo messi contro Conad – perché noi qui ci siamo messi contro Conad – ci ha rovesciato addosso, per nostra ingenuità amministra­tiva, un mare di merda che non ce l’aspettavam­o. Perché prima hanno coinvolto tutti i sindacati dalla loro parte, qualunque cosa potesse essere coinvolta l’hanno coinvolta contro di noi, anche le associazio­ni”. Conclusa l’analisi del nemico, Mezzacapo spiega ai suoi perché l’interesse di Esselunga su Forlì è arrivato proprio ora. “Come è cambiata l’aria a Forlì, Esselunga si è riattivata, perché era già stato bocciato il progetto una volta”. Subito dopo il vicesindac­o si fa interprete del pensiero della società dei Caprotti: “Be’, cazzo, ora c’è un giunta di centrodest­ra, vuoi che non mi facciano entrare? Questo è un mio pensiero”, tiene a precisare subito dopo, “io in realtà non li ho mai incontrati”.

DI CERTO, a livello nazionale il feeling tra la Lega e la catena di ipermercat­i milanese non è una novità. Come rivelato da L’E s p re ss o , nel 2016 Esselunga ha donato 40 mila euro alla Più Voci, l’associazio­ne fondata dal tesoriere leghista Giulio Centemero. Un bonifico che, secondo la Procura di Milano, equivale a un finanziame­nto illecito al partito.

Ci mettiamo contro Conad, la cassa del Pd Ma sono 500 posti di lavoro

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Un supermerca­to Esselunga; il vicesindac­o di Forlì, Daniele Mezzacapo
FOTO LAPRESSE La modifica Un supermerca­to Esselunga; il vicesindac­o di Forlì, Daniele Mezzacapo
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