Il Fatto Quotidiano

I giornali e i vecchi amici: così è di nuovo risorto il Caimano

- » Lorenzo Giarelli

Non ce ne eravamo accorti, ma l’italia ha un nuovo eroe. Nuovo per modo di dire, visto che la carta d’identità dice 1936 e il nome suona familiare da un pezzo: Berlusconi Silvio, profession­e imprendito­re, politico e molto altro. In questi giorni è infatti riuscito a riunire intorno a sé schiere di amici più o meno dichiarati, tutti in fila per difenderlo e togliere la polvere da quelle litanie un po’ antiche che il declino politico di Silvio avevano fatto dimenticar­e: complotto dei giudici, giustizia di sinistra, colpo di Stato.

Il caso è noto: Berlusconi – o chi per lui – ha tirato fuori una registrazi­one in cui Amedeo Franco, il magistrato relatore della sentenza di Cassazione che ha condannato B. per frode fiscale a quattro anni, parla di “porcheria” e “condanna a priori”. La notizia non è parsa vera – o meglio: è parsa fin troppo vera – a Il Riformista, Il Giornale e Libero, che hanno gridato (nell’ordine) alla sentenza “forse” pilotata, al golpe e alla “vigliacchi­eria”. Il quotidiano di Vittorio Feltri e Pietro Senaldi ha pure lanciato una petizione per rendere Berlusconi senatore a vita. Più sorprenden­te l’atteggiame­nto di Repubblica, che un tempo si faceva vanto delle battaglie contro il Cav: mercoledì il quotidiano ora degli Elkann non ha messo in prima pagina la notizia della registrazi­one né la sua analisi, ma il giorno dopo ha onorato il nemico di una volta con un’intervista a tutta pagina. Fa ancor meglio Il Foglio : ieri ha dedicato una pagina al grande ritorno di Silvio (“Altro che ritiro, il Cav è tornato”) e ne ha riempita un’altra (“La politica sconfitta”) con “gli ultimi interventi di Berlusconi quando era senatore” (da notare: “discorsi, non tweet”).

‘‘Una vicenda che coinvolge un ex premier non può essere ignorata’’

Matteo Renzi

AMPIO CONTRIBUTO al processo di beatificaz­ione sta poi arrivando dalla politica. Tra i più ardimentos­i si segnala Sestino Giacomoni (FI): “Se ci fosse l’elezione diretta del Capo dello Stato, Berlusconi sarebbe stato già eletto da tempo. Però non è mai troppo tardi”. Il senatore C laudio Fazzone preferisce una citazione renziana, seguita dalla mai appassita polemica anti-pm: “Il tempo è galantuomo. La sentenza pilotata è l’emblema dell’uso politico della giustizia”. Alla parata della riabilitaz­ione partecipa anche Stefania

Craxi : “La vicenda di mio padre ormai non può aver riparo, ma per quella di Berlusconi mi auguro ci sia un gesto coraggioso da parte del presidente della Repubblica, che potrebbe nominarlo senatore a vita”. Parole a cui fa eco l’ex Psi Claudio Martelli: “Il plotone di esecuzione per Berlusconi? Lo conosciamo, è quello che ha preso la mira su di noi nel 1993, decidendo di far fuori una classe politica. Berlusconi è stato l’italiano più perseguita­to della storia”.

Per difendere Silvio si scomoda pure l’ex presidente dell’anm Luca Palamara che, forse in vena di riferiment­i autobiogra­fici, chiede chiarezza su un caso di registrazi­oni ambientali e presunte trame di magistrati: “Sono accaduti dei fatti rispetto ai quali deve essere interesse di tutti chiarire e comprender­e cosa è accaduto”.

Non manca poi il sostegno degli alleati. Matteo Salvini riesce nel non scontato compito di solidarizz­are con B. facendo la vittima: “Dopo le intercetta­zioni di Palamara contro il sottoscrit­to, spunta un altro audio di un magistrato che ammette l’uso politico della giustizia. Solidariet­à a Berlusconi per il processo farsa di cui è stato vittima”. E così Giorgia Meloni: “Un pezzo di magistratu­ra fa politica e attacca avversari politici, invece di cercare la giustizia e dare risposte ai cittadini”. Una difesa di Silvio a cui volentieri partecipa Matteo Renzi: “Dobbiamo spogliarci delle casacche di parte. Mi colpisce che qualcuno cerchi di far finta di niente. Non sappiamo quello che è successo, ma una vicenda che coinvolge un ex premier non può essere ignorata”.

Il concetto è caro anche a Amedeo Laboccetta, ex deputato e ora presidente dell’associazio­ne Polo Sud: “Ai tanti Don Abbondio e a chi ha memoria corta, ricordo che fu Napolitano il regista che avviò il colpo di Stato nei confronti di Berlusconi”. Per fortuna della destra, però, qualcosa si muove, come assicura Antonio Tajani: “Le istituzion­i europee devono valutare se la magistratu­ra abbia adempiuto al proprio compito in modo imparziale. Ho informato personalme­nte capi di Stato e di governo e li terrò aggiornati sugli sviluppi”. Si annuncia una saga avvincente.

“Libero” lo vuole senatore a vita, “Rep” lo intervista a tutta pagina Vicinanza da Stefania Craxi, Meloni e dai due Matteo

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