Tante sedie vuote e i soliti slogan: il centrodestra fa flop in piazza
SALVINI PARAGONA I ROM A TOPI E MONNEZZA
“Se non funziona il governo giallorosso, perché mai dovrebbe un esecutivo arcobaleno con tutti dentro… Dai, non scherziamo. Io mi fido delle parole di Mattarella: dopo Conte c’è solo il voto…”. La manifes tazione del centrodestra a Piazza del Popolo – Insieme per l’italia del lavoro – si è appena conclusa e Giorgia Meloni si ferma a parlare coi cronisti. “Da Conte non andremo a prendere tè e pasticcini. Aspettavamo il documento del governo sui prossimi provvedimenti: ci hanno mandato una ‘tavola sinottica’ con solo i titoli…”, aggiunge Meloni. Che sul palco, mezz ’ora prima, ha scaldato la platea contingentata: ingresso uno per volta, misurazione della temperatura, sedie distanziate secondo le regole, mascherine vivamente consigliate.
I posti erano 4280, ma le persone sono molte meno, con tante sedie vuote.
Un mezzo flop.
PER LA PRIMA
volta da tempo, causa le ultime news giudiziarie, Salvini e Meloni tornano a parlare dal palco di Silvio Berlusconi. “Non serviva una registrazione per sapere che un pezzo della magistratura l’ha perseguitato fino a farlo decadere da senatore. Bisogna riformare la giustizia!”, afferma la leader di FDI. Ma l’ex Cavaliere si evoca anche per le sue aperture di credito al governo e l’ipotesi di nuove maggioranze. “Mi fido totalmente di Berlusconi. La prossima squadra di governo è qui”, taglia corto il leader leghista, tentando di spazzare via le polemiche degli ultimi giorni, comprese le manovre in corso tra FI e Italia Viva. Tra i manifestanti, però, non tutti sono convinti. “Di Silvio non ci fidiamo, quello ci molla alla prima occasione, ma per ora ci serve…”, dicono alcuni sostenitori leghisti.
IERI È STATO
il giorno della “manifestazione ordinata”, dopo quella caotica del 2 giugno scorso, dove l’immagine di assembramenti e mascherine abbassate aveva fatto il giro del mondo. La più efficace, dal palco, è l’ex-ministra. Che, insieme ad Antonio Tajani, evoca le elezioni, mentre Salvini non ne parla. “Vinceremo le Regionali, poi a ottobre torneremo in piazza e saremo 2 milioni. Allora chiederemo a gran voce di poter tornare alle urne…”, attacca Meloni. Che poi punge il governo. “Dopo aver sistemato i compagni di elementari e medie, ora Di Maio si dedicherà a quelli del lic eo… ”. “Il bonus monopattino serve solo a chi vive in centro. Chi sta in periferia se lo da in facci a… ”. “Il decreto rilancio ha fatto ripartire una sola attività: quella degli scafisti!”. La folla si anima, i tricolori forniti dall ’o r g a ni z z a z i o n e sventolano e il selfie di Giorgia è di rito.
TOCCA
a Salvini e a presentarlo c’è Maria Giovanna Maglie. “In tv non m’invitano perché dico cose scomode…”, afferma la giornalista. Evidentemente quella che vediamo sullo schermo da mane a sera dev’essere la sorella gemella. “Oggi è il 4 luglio, auguri agli Stati Uniti e al suo presidente Donald Tru mp … ”, esordisce Salvini (svolta atlantista). Che poi, in un comizio breve e noioso, punta il dito sui giornalisti che “vogliono dividerci”, se la piglia con Lucia Azzolina (“va sostituita”) e plaude al nuovo corso di Confindustria targata Bonomi: “È tornata a fare il suo mes tiere” ( svolta confindustriale).
INVOCANDO
“un’italia federale e presidenziale”, ringrazia pure Papa Francesco “per aver incontrato i medici e gli infermieri lombardi” (svolta bergogliana). Silenzio, invece, su tutto ciò che divide gli alleati, tipo il Mes. Ma ha tempo, infine, per attaccare Virginia Raggi “che verrà ricordata solo per le buche, la spazzatura, i rom e i topi”. Accostamento, quello tra gli umani e i ratti, che farebbe storcere il naso a molti, ma qui non fa scandalo. “Siamo una coalizione unita, altro che Pd e 5 Stelle…”, dirà poi, più tardi, Berlusconi, che ha seguito la kermesse in tv.