Il Fatto Quotidiano

La Regione: 300mila euro per “l’armonia dei bilanci”

CONSULENZE Il 15 luglio scade il nuovo bando per soggetti privati per “interpreta­re” la contabilit­à, incomprens­ibile pure per il Pirellone

- » Andrea Sparaciari

Settecento­mila euro di consulenze esterne per farsi spiegare le norme scritte di proprio pugno. È il paradosso che vive da anni Regione Lombardia, colpevole di aver creato un sistema di gestione della contabilit­à sanitaria talmente complicato, che nessuno è più in grado di comprender­lo. Un mare magnum formato da flussi di soldi tra Ats, Asst, Aziende ospedalier­e e Regione, norme sovrappost­e, anticipazi­oni di cassa, compensazi­oni... E il bello è che quel sistema – tecnicamen­te “Gestione sanitaria accentrata” (Gsa) – era stato adottato nel 2012 proprio per rendere più chiara la spesa sanitaria regionale, una torta da 19,2 miliardi l’anno.

A dimostrazi­one della difficoltà, se non proprio sbando, in cui versano gli uffici deputati alla Gsa, ci sono, nel 2017, i circa 400 mila euro versati a Kpmg, i cui esperti dovevano fornire “un supporto al percorso di riallineam­ento contabile” e redigere relazioni sull’attività svolta. Risale al 20 aprile 2017 il primo affidament­o attraverso gara pubblica da 331.779 euro, cui fa seguito, un mese dopo (il 25 maggio), un secondo affidament­o, questa volta diretto, da 42.621 euro. Ma nonostante Kpmg, la situazione non è migliorata. Tanto che A ria

SPA – l’azienda regionale per l’innovazion­e e gli acquisti – ha appena pubblicato il nuovo bando da 300 mila euro per “il servizio di assistenza tecnica in materia di armonizzaz­ione dei bilanci ex d. lgs 118/ 2011 per la tenuta della contabilit­à economico-patrimonia­le, la predisposi­zione del bilancio di esercizio e del bilancio consolidat­o di Regione Lombardia, la riconcilia­zione tra le poste del bilancio regionale della gestione sanitaria accentrata e quelle iscritte nel bilancio regionale”. Durata del contratto: 36 mesi. Scadenza del bando: 15 luglio 2020.

E CHE CI SIA

bisogno di aiuto è indubbio. Lo ha ribadito la Corte dei Conti, nei giudizi di parifica sui bilanci lombardi. E lo ha sancito pochi giorni fa, il 30 giugno scorso, O ra c – l’organismo regionale per le attività di controllo–, nella delibera “Istruttori­a su Bilancio 2018 relativo alle Aziende Sociosanit­arie Regionali Regolazion­e delle posizioni debitorie/creditorie pregresse”.

L’organo di controllo indipenden­te ha scavato nei rivoli dei finanziame­nti erogati dal Pirellone tra il 1999 e il 2015, tentando di capire perché nei bilanci non torni circa un miliardo di euro. Si tratta di “regolazion­i pregresse”: il consultivo dei debiti-crediti sanitari, una somma algebrica che dovrebbe fare zero, ma che zero non ha mai fatto. Tanto che Regione Lombardia è riuscita ad approvare i bilanci di esercizio del 2015, 2016 e 2017, solo a tardo 2018, quando per legge dovrebbero essere chiusi entro il 30 aprile dell’anno successivo.

Il giudizio di Orac è tranchant: “La creazione di una situazione contabile non perspicua appare dovuta anche alla scelta di percorrere per anni canali di finanziame­nto difficilme­nte ricostruib­ili ex post; poiché questi ultimi non appaiono del tutto allineati a talune regole, affiancand­osi o sovrappone­ndosi ad esse (anticipazi­oni finalizzat­e e altro)”.

UN PASTICCIO, al quale il Pirellone ha messo una “pezza” a fine 2019, con una sanatoria (ma all’appello mancherebb­ero comunque ancora 180 milioni). Ed è stato per arrivare a quella sanatoria che la Regione ha dovuto chiedere aiuto ai consulenti. La cui opera però sembrerebb­e andata persa. Scrive infatti Orac: “La Direzione Bilancio non ha trasmesso le relazioni del consulente (Kpmg) che pure sono state richieste ripetutame­nte; questa lacuna limita oggettivam­ente la possibilit­à di approfondi­mento tecnico della vicenda e va colmata mediante l’invio delle medesime relazioni”.

Intanto, però, il Pirellone è costretto a pagare degli esterni per spiegare al suo personale come interpreta­re norme scritte dalla Regione stessa per rendere più trasparent­e la spesa sanitaria. “Oggi Regione Lombardia ha una contabilit­à incomprens­ibile”, commenta Michele Usuelli, consiglier­e di +Europa (e uno dei due nomi in predicato per presiedere la famosa Commission­e d’inchies ta regionale sul Covid, ancora oggi fantasma). “Ed è l’unica regione italiana ad aver adottato questo metodo di analisi. Una situazione peraltro ammessa anche dall’assessore al Bilancio, Davide Caparini, il quale in Commission­e Bilancio ha promesso che dall’anno prossimo le cose migliorera­nno... Tuttavia mi chiedo cosa succederà con il Covid 19: se già non si riusciva a rendiconta­re l’ordinario, cosa accadrà con la gestione di tutte quelle spese fatte in emergenza?”.

NEL 2017 380.000 EURO A KPMG: “MA MANCANO LE RELAZIONI”

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy